Quindicenne inglese progetta una strage: la madre lo denuncia

22 Giu 2015 16:01 - di Giulia Melodia

Un quindicenne inglese progetta una strage. Anzi, più carneficine, con tanto di omicidi e decapitazioni. Per fortuna la madre lo scopre e, molto coraggiosamente, lo denuncia. Dopo Charleston, Newcastle. Dopo il ventenne americano autore dell’eccidio di fedeli afro-americani, ora un adolescente britannico: due giovani insospettabili che, sotto acerbe mentite spoglie, celano l’incubo dell’attentato stragista. L’orrore della distruzione. E se non fosse stato per la risoluta madre di questo ennesimo ragazzino, potenziale messaggero di morte e distruzione, chissà cosa sarebbe potuto succedere…

Quindicenne inglese progetta una strage

Nelle mire del quindicenne inglese e di un suo amico c’erano Buckingham Palace e il Parlamento, e perché no? Magari anche un centro commerciale… Tutti bersagli contro cui avrebbe puntato il ragazzino, spietato terrorista in erba, se non fosse stato per il tempestivo intervento della coraggiosa madre, che ha sventato il progetto di un duplice attentato che il figlio e un suo compagno di classe stavano meticolosamente cercando di organizzare, pianificando il tutto con l’aiuto anonimo di Internet. Come scrive il Telegraph online, la mamma ha subito avvertito la polizia quando ha notato comportamenti sospetti da parte del quindicenne, che insieme al suo amico aveva iniziato ad accumulare sostanze chimiche, tubature e fusibili per fabbricare ordigni artigianali basati sulle ricette di un manuale anarchico.

I dettagli della vicenda

I dettagli della vicenda sono emersi nel corso di un’udienza al tribunale di Newcastle, durante la quale sono venuti a galla particolari da brivido, sintomo di un delirio stragista a cui gli adolescenti inglesi e americani soprattutto – almeno in questa fase sociale – sembrano essere particolarmente sensibili. Vittime di messaggi ambigui e di debolezze mentali, facilmente strumentalizzabili dalla Rete e dai suoi abili manipolatori. E così, messe sotto intercettazioni telefoniche le utenze dei due ragazzi, poi arrestati, si è evinto che i due giovani stavano progettando una serie di azioni, con omicidi e persino decapitazioni. In un telefonino sequestrato, in particolare, sono stati rinvenuti messaggi relativi ad esplosivi e bombe incendiarie, oltreché riferimenti ai Talebani. Non solo, tra il materiale sequestrato ai due imputati, sono stati anche trovati testi razzisti ed antisemiti. Trattandosi di minorenni, nessuna informazione supplementare è stata fornita sui due ragazzi, ha aggiunto quindi il Telegraph online. Ma più di così, verrebbe da dire, cos’altro ci sarebbe bisogno di sapere per capire l’imprevedibilità di certe tragedie e l’insospettabilità di molti dei loro artefici?

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