Puglia, a rischio i consiglieri eletti: «Errori nella legge elettorale»
Caos in Puglia sulla proclamazione degli eletti in consiglio regionale: la legge elettorale con cui si è votato sarebbe stata trascritta e interpretata male, con possibili conseguenze sull’assegnazione dei seggi. Il caso sarà esaminato dall’ufficio di presidenza del Consiglio, che si riunirà lunedì. Ma intanto scatena polemiche politiche.
Interviene la prefettura di Bari
Gli errori segnalati sarebbero due. Il primo, secondo quanto riportato da alcuni giornali, riguarda alcuni errori materiali che sarebbero presenti nella trascrizione della legge, che è stata applicata per la prima volta proprio in questa tornata. L’errore sarebbe stato segnalato dalla prefettura di Bari con una lettera inviata ai presidenti del Consiglio e della giunta regionali, oltre che all’ufficio centrale della Corte d’Appello.
In Puglia «seggi distribuiti male»
Il secondo rilievo, invece, è stato mosso dal consigliere regionale uscente e non riconfermato Davide Bellomo, che era candidato con la Lista Schittulli. Secondo Bellomo, nella trascrizione della legge elettorale, approvata dal Consiglio regionale, non sarebbe stato inserito un sub emendamento che era invece stato approvato e che consentirebbe una riequilibrio nella distribuzione dei seggi assegnati nei collegi provinciali. Il calcolo fatto, per l’ex consiegliere e altri candidati non eletti, avrebbe penalizzato alcune province assegnando ad altri collegi un numero di seggi sovradimensionato rispetto alla popolazione.
Per Forza Italia «una operetta indegna»
La questione ha riaperto le polemiche all’interno del centrodestra, che al voto si era presentato con due diversi candidati: l’ex Fratelli d’Italia Adriana Poli Bortone, sostenuta da berlusconiani e Noi con Salvini, e il medico Francesco Schittulli, sostenuto dai fittiani, Ncd e Fratelli d’Italia. Il segretario regionale di Forza Italia, Luigi Vitale, infatti, ha parlato della segnalazione degli errori da parte di Bellomo e degli altri come di una «operetta a dir poco raccapricciante, indegna di una concezione della politica intesa come servizio». «Dopo essere stati parte attiva nella formulazione della nuova legge elettorale, oggi, non essendo stati eletti, si accorgono che la stessa sarebbe a loro dire da correggere», ha detto Vitale, augurandosi che «prevalga il senso e il rispetto delle istituzioni» e appellandosi al governatore di centrosinistra Michele Emiliano, perché «intervenga in merito a questa vicenda assurda».