Il prof Cacciari dà i voti a destra e Pd, ma il grande bocciato è proprio lui

16 Giu 2015 16:23 - di Guido Liberati

«Il professor Massimo Cacciari, con la proverbiale spocchia, ripropone il proprio vizietto di dare patenti, giudizi e dispensare insulti a destra e a manca. Ma a che titolo? Non si capisce». Così Renato Brunetta capogruppo di Forza Italia alla Camera. «Di certo e di sicuro – aggiunge . ci sono le sue colpe di padrone occulto della sinistra veneziana. La storia recente di Venezia dice che Cacciari ha governato la città come sindaco dal ’93 al 2000 ed in seguito dal 2005 al 2010. Non contento ha di fatto imposto alla sinistra i due sindaci Costa dal 2000 al 2005 e Orsoni dal 2010 al 2014. Dunque risalgono a lui le responsabilità preminenti e a lui tocca rispondere del bilancio di questi 22 anni di sinistra veneziana. Dunque è puerile che Cacciari svolazzi come un angioletto puro e innocente sopra il fallimento politico, economico, amministrativo e morale dell’intera classe dirigente di sinistra della città lagunare. Solo pochi numeri: il comune di Venezia, che il neo sindaco Brugnaro dovrà governare, è di fatto fallito con i suoi sessanta milioni di buco di bilancio, i quattrocento milioni complessivi di un debito che arriva al miliardo se si fa conto delle partecipate, da Cacciari e dai suoi compagni di sinistra fortemente volute e finanziate. Un vero disastro, se si fa conto delle entrate di tutti questi anni grazie alla legge speciale nonché dei proventi del casinò. Quindi – prosegue – se Venezia è fallita, lo è perché ha fallito la sinistra di Cacciari. Cercare di distrarre dalle proprie responsabilità, lanciando insulti e dando pagelline, è una pratica piuttosto vile. A Cacciari si confarebbe di più un dignitoso silenzio, meglio ancora sarebbe il pubblico mea culpa, ma non si può pretendere troppo da un filosofo. Con questa vittoria di Brugnaro, di certo la pratica Cacciari per Venezia è per fortuna chiusa».

Cacciari ha parlato di “perfetto suicidio”

All’indomani del voto che ha visto l’elezione del candidato di centrodestra, Luigi Brugnaro, Cacciari aveva parlato di «perfetto suicidio» del Pd. «Nulla da dire sulla figura di Felice Casson – ha sottolineato l’ex sindaco -, persona onesta ma che non aveva la capacità intrinseca di intercettare voti. E nulla centra sul risultato lo scandalo Mose perché se l’elettorato avesse dovuto guardare a quello avremmo preso l’1% ad essere generosi». «È stato sbagliato il candidato – ha ribadito -, ho provato a dirlo a Felice e poi a tutti gli altri, ma non c’è stato verso. Mentre dicevo che bisognava cambiare, rinnovare e mettere in campo forze giovani si è andati a quelle primarie che si sono dimostrate oscene».

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