Pistole colt nella fondina: dopo 179 anni l’azienda chiede la bancarotta

16 Giu 2015 15:17 - di Redazione

Torna in fondina la pistola Colt: e dopo 179 di onorata carriera, moltissimi dei quali trascorsi al servizio delle forze armate a stelle e strisce, Colt Defence, lo storico produttore di armi che fornisce carabine e fucili M16 all’esercito americano, getta la spugna e richiede il Chapter 11. Non solo; nel depositare la richiesta di bancarotta assistita, Colt si mette anche in vendita: base d’asta zero dollari. Il primo round di offerte è in calendario ad agosto. Per ora l’unica a farsi avanti è stata Sciens Capital Management, che ha proposto di acquistare Colt assumendosi 105 milioni di dollari di debito esistente e 20 milioni di dollari di nuovi prestiti.

Pistole Colt, chiesta la bancarotta

Con la bancarotta, Colt non cessa le attività. «Restiamo aperti per business», ha affermato infatti Keith Maib, sottolineando che la bancarotta consentirà alla società di ristrutturarsi. «Il piano che annunciamo consentirà a Colt di ristrutturare il bilancio, rispettando allo stesso tempo i nostri obblighi nei confronti di clienti, venditori e fornitori» ha anche aggiunge Maib. A pesare su Colt è stato il cambio della domanda di fucili sportivi e pistole, ma anche i ritardi nelle vendite attese al governo americano e all’estero. Ora però, con i documenti per la riorganizzazione presentati al tribunale del Delaware, Colt si augura che le verrà consentita la rapida vendita delle sue attività negli Stati Uniti e in Canada. «Il piano che annunciamo – afferma infatti l’azienda in una nota – consentirà a Colt di ristrutturare il bilancio, rispettando allo stesso tempo i suoi obblighi nei confronti di clienti, venditori e fornitori».

Diario della crisi

L’azienda Colt è in difficoltà da novembre, quando ha preso un prestito da 70 milioni di dollari da Morgan Stanley per pagare degli interessi. Colt ha cercato di ristrutturarsi fuori dal tribunale, ma senza successo. Peraltro, questa non è neppure la prima volta che le difficoltà si abbattono pesantemente sulla società. Basti ricordare cher già nel lontano 1842, dopo appena otto anni di attività, le vendite rallentarono e la Colt fu costretta a chiudere il suo primo impianto. La società però non si diede per vinta e cercò, trovandolo, l’agognato rilancio. Che poi arrivò grazie a Samuel Colt che disegnò il revolver Walker e aprì nuovi stabilimenti, diventando uno dei 10 uomini più ricchi degli Stati Uniti. Chissà se, come quella volta, anche adesso la storica azienda azienda riuscirà a risorgere dalle proprie ceneri…

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