Missione compiuta: AstroSamantha è tornata sulla Terra

11 Giu 2015 16:00 - di Martino Della Costa
AstroSamantha

AstroSamantha è di nuovo sulla Terra: missione compiuta. Dopo 200 giorni nello spazio e 200 incredibili minuti di viaggio, il rientro è compiuto. E tra i tanti festeggiamenti che l’attendono una volta rimesso piede sul nostro pianeta, di certo a Sam toccherà celebrare il titolo conquistato con coraggio e determinazione, che la incorona la donna astronauta che ha affrontato la singola missione più lunga, battendo così il primato finora detenuto dall’americana Sunita Williams.

 AstroSamantha: il ritorno sulla Terra

Salutata la stazione spaziale e sganciata la navetta Soyuz che ha riportato a casa Sam e i suoi due compagni di equipaggio, l’americano Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov, sono partiti alla volta della Terra con un atterraggio alle 15.43 di oggi (ora italiana) nella steppa del Kazakhstan. Dopo le ultime foto ricordo, gli abbracci e gli auguri di “buona fortuna!”, il portello della navetta, agganciata per 200 giorni alla Stazione Spaziale, è stato chiuso. Quindi, i tre astronauti si sono preparati – fisicamente e psicologicamente – ai 200 fantasmagorici minuti del viaggio di rientro. Il distacco della Soyuz dalla Stazione Spaziale è avvenuto alle 12,20 italiane: sono state quelle le ultime battute della missione Futura, la seconda di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), lunga complessivamente 200 giorni: quasi un mese più del previsto a causa della riorganizzazione del calendario dei voli imposta dall’incidente al cargo russo Progress del 29 aprile scorso.

Diario dalle stelle

E non potevano mancare i saluti della ri-partenza dell’astronauta italiana che ha tenuto un seguitissimo diario dalle stelle anche via Twitter: «Il giorno 200 nello spazio è cominciato molto presto. È stato un viaggio entusiasmante, e grazie della compagnia! Adesso è ora di tornare a casa sulla Terra». Non poteva mancare, poi, un commiato ispirato ad uno dei libri preferiti di Sam, la Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams: «Arrivederci … e grazie per tutto il pesce!». Un epilogo letterario che ci si apsettava dopo la permanenza nello spazio che Samanta Cristoforetti ha punteggiato di romanticismo e poesia regalando a tutti un diario di bordo dalla galassia seguitissimo e molto apprezzato. «L’agenzia spaziale russa – aveva postato Sam sul suo blog  Avamposto 42. qualche settimana fa per esempio – ha ufficialmente annunciato che il nostro atterraggio è rimandato all’inizio di giugno, vale a dire che … Terry, Anton e io potremo rimanere nello spazio per qualche altra settimana!», aveva scritto l’astronauta. «A quest’ora – aggiunse – starei per entrare nel mio sacco a pelo sulla Stazione Spaziale per l’ultima volta. Immagino che non fossi ancora del tutto mentalmente pronta a partire…». Per questo Sam e i suoi due compagni di equipaggio, l’americano Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov, sono rimasti a bordo fino ai primi di giugno. Un’eventualità a cui il team era evidentemente preparato: nessun problema per abiti di riserva e scorte di viveri, fanno sapere infatti dalle stelle: «Mi sono rimasti ancora – scrisse l’astronauta sul suo diario di bordo internetico – della biancheria, dei calzini, e perfino uno dei miei contenitori di cibo bonus. Sono veramente felice di avere conservato alcune di quelle scorte di base, giusto in caso! Sono riuscita a trovare un paio di T-shirt nuove di zecca». Ecco, allora, le fasi del rientro sulla Terra:

1) Ultimo saluto di Samantha Cristoforetti e dei suoi colleghi alla Stazione Spaziale: la navetta russa Soyuz si è sganciata dalla stazione orbitale ed ha cominciato il viaggio che l’ha riportata sulla Terra dopo 200 minuto dal decollo.

2) La navetta ha lasciato l’orbita nella quale si trovava per cominciare la fase di rientro verso la Terra.

3) La manovra è avvenuta correttamente ed il motore è rimasto acceso per poco più di 4 minuti. C’è stato qualche problema nelle comunicazioni fra la navetta e il centro di controllo a Terra. Niente di imprevisto, comunque, secondo gli esperti. La navetta ha continuato a sfrecciare alla velocità di circa 27.000 chilometri orari.

4) La navetta ha proceduto in volo libero e per le due ore della durata del viaggio i tre astronauti a bordo hanno potuto godersi un po’ di relax guadando la Terra dagli oblò del modulo di rientro, dopo le emozioni della partenza e prima di affrontare la fase più difficile e “avventurosa”della discesa.

 

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