Migranti, per la Francia l’Italia deve tenerseli in campi gestiti dall’Ue
Il ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve, “tenta di convincere il suo omologo italiano sull’opportunità di creare in Italia (e in Grecia) dei campi gestiti dall’Ue per distinguere i migranti economici dai richiedenti asilo già dal loro arrivo. I primi verrebbero immediatamente espulsi verso i loro Paesi d’origine, gli altri ripartiti tra i Paesi d’Europa”. Sarebbe questo l’oggetto delle trattative in corso tra Francia e Italia sulla questione dei migranti. Il ministro Cazenueve ha affermato che il problema deve risolversi in Italia, secondo le regole di Schengen.
Il piano francese per gestire i migranti. Il no dell’Italia
Secondo l’idea sostenuta da Parigi, ha spiegato il quotidiano Le Monde, “l’ufficio europeo per l’asilo e l’Alto commissariato per i rifugiati farebbero questa prima selezione e gli Stati studierebbero poi i dossier”. Il giornale francese spiega poi che il blocco dei migranti tra Ventimiglia e Mentone è soprattutto dovuto alla situazione esplosiva a Parigi, dove nel giro di appena una settimana centinaia di africani sono stati evacuati per ben tre volte da altrettanti accampamenti di fortuna, dopo il primo sgombero del 2 giugno al Pont de la Chapelle, tra polemiche e denunce contro i metodi della polizia.
Pinotti: rivedere il regolamento di Dublino
Ed è stata il ministro della Difesa Roberta Pinotti a spiegare perché l’Italia non vuole accettare la soluzione proposta da Parigi: Pinotti ha ricordato che ci vogliono “tra i 6 e gli 8 mesi” per verificare l’identità di un migrante e comprendere se può avere lo status di rifugiato. Per questo, secondo il governo italiano, non è possibile che in questo periodo le persone rimangano nel primo Paese in cui sono arrivate: il regolamento di Dublino, ha detto il ministro, “va rivisto”, in un momento in cui non si fa più solo fronte a “un’immigrazione di tipo economico”, ma anche a flussi da Paesi in guerra o difficoltà.