Integrati e contenti: in Belgio sono gli italiani ad essere i primi tra i migranti
Almeno in Belgio, noi italiani siamo i primi. Nel 2013, secondo l’ultima misurazione statistica del Paese, gli italiani sono la prima nazionalità in Belgio sia tra le presenze Ue che da Paesi Terzi: costituiscono il 13,2% di tutti i migranti, pari a 157.426. Secondo un’analisi dei flussi, gli italiani che si sono registrati in Belgio solo nel 2011 sono 5.227. Tra il 2001 e il 2011, si assiste ad un aumento annuo continuo nel numero di nuovi italiani: da 2.439 nel 2001 si arriva ai 5.227 del 2011, con un passaggio cruciale nel 2008, quando il numero degli iscritti annuali raddoppia: da 2.708 nel 2007 a 4.499 nel 2008. La Comune del Belgio, associazione che nasce per favorire l’integrazione dei nuovi migranti italiani, nel 2014, ha condotto uno studio su un campione di 500 persone, tra i 18 ed i 45 anni, presentato oggi all’Istituto italiano di cultura di Bruxelles, che fotografa la situazione: si tratta nella maggior parte dei casi di lavoratori qualificati che hanno lasciato l’Italia in cerca di un’occupazione migliore.
Integrati e contenti
Secondo l’analisi, il 59,2% lavora; il 19,5% studia; ed il 15,9% è in cerca di occupazione. Del 59,2% impiegato, il 76,9% è qualificato, ed ha un lavoro che corrisponde alla sua preparazione (81,3%). Il 75,2% di questi in Italia era precario, e la molla che ha spinto l’84,9% ad andare via è stata la ricerca di una nuova occupazione. Il 36,2% delle persone in cerca di occupazione ha un titolo post-laurea; il 39,7% la laurea. Solo il 3,4% ha la licenza media. Il 75,7% aveva un’occupazione in Italia: il 26,3% in nero; il 26,3% precario; il 21% con contratto a tempo. I principali problemi riscontrati in Belgio sono burocrazia e lingua. Oltre il 50% del campione si sente abbastanza integrato, più del 70% non svolge attività politica, sindacale o culturale. Oltre il 40% si sente migrante, e più del 30% ha intenzione di stabilirsi a vivere nel Paese.