Inneggia a Stalin e alle foibe: Falcomatà difende il consigliere ultrà
Viva le foibe, Stalin e Tito. Marò assassini. Sfottò ad Alessandra Mussolini (ma perché non si mette la maglietta con la scritta capovolta, così il nonno la può leggere?). Foto di Mussolini a piazzale Loreto. Mai nessuna pacificazione con i fascisti… Sono i messaggi postati su Fb da tal Filippo Burrone, consigliere comunale di Reggio Calabria. L’incontinente politico reggino è stato preso, come si dice, con le “mani nel sacco” e giustamente si chiede ora conto del suo incitamento all’odio (non solo i post dei leghisti finiscono nel mirino, evidentemente, poiché nella piazza virtuale tutti possono sbirciare…). Il centrodestra a Reggio Calabria è insorto, chiedendo che Burrone si dimetta. Ma la maggioranza e il sindaco Falcomatà, che ha rinnovato la sua fiducia al consigliere estremista, hanno fatto quadrato e lo difendono. Incalza il presidente di Alleanza Calabrese, Enzo Vacalebre: i cittadini di Reggio – afferma – si stanno accorgendo che Burrone è “persona intollerante ed elemento di allarme per la credibilità delle nostre istituzioni democratiche”. E Burrone, che dice? Cerca di cavarsela così: “Si è trattato certamente di uno scivolone chiedo scusa alla città per il linguaggio politicamente non corretto”.
Il post che aveva scatenato le polemiche
Ma si tratta solo di un linguaggio eccessivo: non proprio, più che altro è propensione all’insulto, negazione di ogni forma di dialogo, valutazione dell’avversario come nemico da abbattere. Tutti difetti che per un aspirante politico hanno un peso determinante e che emergono dal post che ha scatenato le polemiche: “Fascistelli assoldati che si propongono a salvatori della città, leccaculo e schiavi di un impero caduto sotto i disastri da esso stesso causati, prezzolati e tenuti dalle palle da una misera prebenda che fu, topi di fogna indegni persino dimettere il naso fuori di casa, iene che hanno banchettato sulle carogne lasciategli dal loro padrone, frammenti di uomini che solo un nefasto decennio ha tolto dall’anonimato. NO PASARAN”. Come si vede, un tipetto sobrio, democratico e inclusivo…