Immigrazione, Salvini incita alla rivolta: «Blocchiamo le prefetture»

8 Giu 2015 14:04 - di Robert Perdicchi

«Come Lega siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini». Matteo Salvini va al rimorchio di Roberto Maroni sulla richiesta di bloccare l’afflusso delle quote di immigrati nelle regioni del nord. E nel Bresciano, a Lonato del Garda e Rovato, paesi che domenica andranno al ballottaggio per il nuovo sindaco, il leader della Lega attacca il governo: «Se Renzi e Alfano pensano di prendere il nord come soggiorno per i clandestini hanno sbagliato tutto». Salvini ha negato di aver suggerito al presidente della Lombardia Roberto Maroni la proposta di bloccare i fondi regionali ai comuni che ospitano immigrati. «È tutta farina del suo sacco e di quello di Zaia – ha detto Salvini – Se vengono criticati vuol dire che hanno ragione e che hanno centrato il problema». È  una questione di “buon senso”, secondo il leader della Lega Nord Matteo Salvini, la proposta del governatore della Lombardia Roberto Maroni di tagliare i finanziamenti ai Comuni che accoglieranno nuovi migranti. «Non possiamo far arrivare mille persone al giorno – ha aggiunto Salvini a Radio Padania – La gente dice basta. Questa non è assistenza, è un business».

L’immigrazione e la corsa per Milano

Salvini si prepara a un incontro con Berlusconi. «Penso di sì. Parleremo di Italia e di Milan. E anche delle Comunali di Milano», dice il segretario delle Lega. «Noi non diamo ordini a nessuno», ha detto arrivando a un incontro elettorale a Segrate, dove i giornalisti gli hanno ricordato che Lega e Fi si equivalgono «ma – ha concluso Salvini – prendiamo atto del voto degli elettori di domenica». Fra i temi del prossimo incontro fra il leader della Lega Salvini e quello di Fi Berlusconi ci sarà ”anche” la preparazione della candidatura di centrodestra per le comunali del 2016 a Milano. Lo ha confermato lo stesso Salvini. «Piuttosto che lasciare Milano alla sinistra – ha detto – estrarrei a sorte un nome di un qualunque cittadino milanese». Salvini guarda infine con distacco alla candidatura a sindaco di Corrado Passera, convinto che “non prenderà i voti nemmeno dai suoi familiari”.

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