Immigrazione, Cacciari assolve Maroni: «I colpevoli sono la Ue e Renzi»

10 Giu 2015 9:49 - di Redazione

La lettera di Maroni ai prefetti contro l’accoglienza degli immigrati è “un’ altra miserabile strumentalizzazione del centrodestra. Ma il governatore della Lombardia è un falso bersaglio”, i veri responsabili sono “l’Europa. Quella dei Cameron. O quella della Spagna, che sui barconi direttamente spara. Gli inglesi nemmeno vogliono sapere dove sta il Mediterraneo”. Lo afferma Massimo Cacciari in un’ intervista a Repubblica. “Il fenomeno dell’immigrazione è totalmente non governato – sottolinea -. I centri di accoglienza scoppiano. Gli sbarchi invece di fermarsi si moltiplicano in modo vertiginoso. In quanti sono dall’ altra parte in attesa di salire sui barconi? Un milione, due, tre? La convivenza in certe zone delle nostre città diventa sempre più complicata. E per forza che la gente se ne lamenta, si sente sempre più insicura. E sappiamo che tipo di reazioni può innescare il sentirsi minacciati, le ronde e le spedizioni. L’ assenza di sicurezza può diventare letale per la democrazia. Il politico deve tenerne conto”.

L’immigrazione e la demagogia

«Quel che va dicendo Maroni lascia il tempo che trova – spiega ancora Cacciari -. Inapplicabile. Che coerenza e credibilità può avere del resto uno che da ministro dell’ Interno ha firmato e approvato la ripartizione degli immigrati fra le varie regioni, e oggi afferma il contrario». «La solidarietà è l’ ultimo anello – aggiunge -, viene in fondo, dopo una lunga catena di interventi fin qui tutti mancanti. Nessuna politica di partnership con i paesi dell’ altra sponda del Mediterraneo. Anzi, interventi militari e bombardamenti, appoggiati dal nostro paese, che hanno reso la situazione ancora più esplosiva. Nessun tentativo di stringere rapporti sul posto per tentare di sgonfiare le ondate dei profughi. Nessuna capacità di selezionare gli ingressi nel nostro paese, anche perché di nuova forza lavoro l’Italia ha bisogno, vista la natalità a tasso zero. Niente di niente».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *