Un gruppo di ricercatori italiani scopre la strada per “soffocare” i tumori

19 Giu 2015 19:22 - di Redazione

“Soffocare” le cellule del tumore per distruggerle una ad una, colpendo esclusivamente le cellule malate: è possibile grazie a una proteina considerata finora “intoccabile”. È sufficiente dimezzare la produzione della proteina, che è vitale per le cellule malate, per attivare la proliferazione dei radicali liberi, che finiscono per distruggerle. La scoperta, condotta sui topi, potrebbe aprire la strada a nuove cure contro questa malattia. Pubblicata sulla rivista Cell, si deve al gruppo di ricerca coordinato dall’italiano Davide Ruggero, dell’università della California a San Francisco. La proteina, chiamata eIF4E, è un “ingranaggio” importante delle macchine (i ribosomi) che all’interno delle cellule sane costruisce le proteine. “Per questo suo ruolo, pensavamo fosse intoccabile», ha detto Ruggero. Dal momento che precedenti ricerche hanno dimostrato che eIF4E è presente a livelli elevati nelle cellule tumorali e in qualche modo alimenta la loro crescita, i ricercatori hanno deciso di colpirla per vedere che succede. Hanno così ottenuto topi modificati geneticamente in modo da ridurre del 50% la produzione di questa proteina nelle cellule, sia in quelle sane che in quelle malate. In questo modo si riesce a bloccare la proliferazione delle cellule malate senza danneggiare quelle sane: in pratica dimezzare la proteina nelle cellule sane non crea problemi, mentre danneggia invece le cellule tumorali.

Un primo passo per sconfiggere i tumori

L’esperimento è stato condotto anche su cellule umane coltivate in laboratorio e la strategia si è rivelata efficace, ha spiegato Ruggero, per molte forme di tumore, come quelli di polmone, prostata, cervello e alcuni linfomi. «Il nostro primo pensiero – ha osservato l’autore – è stato: non è possibile, e siamo stati molto meticolosi nel controllo e nella verifica dei risultati»’. Secondo gli autori, le cellule del tumore «arruolano” la proteina eIF4E per produrre grandi quantità di antiossidanti che tengono sotto controllo il livello di radicali liberi, molecole tossiche che si accumulano quando le cellule sono sotto stress. Se la proteina viene dimezzata, i radicali liberi proliferano nelle cellule del cancro intossicandole e uccidendole. Scoperto questo “tallone d’Achille” dei tumori, l’idea, ha osservato Ruggero, è mettere a punto terapie per bloccare la malattia, che colpiscano la proteina, senza intaccare le cellule sane.

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