La Francia non si fida di noi, mette la polizia alle frontiere con l’Italia
Camionette della polizia nazionale francese sono comparse alla frontiera con l’Italia per bloccare il passo ai migranti senza documenti nè permessi di soggiorno che premono per passare oltreconfine dopo essere sbarcati nel Sud Italia. Scene che ricordano quanto accaduto nel 2011 con centinaia di migranti fermi alla stazione e nelle piazze di Ventimiglia in attesa di espatriare. Sulla vicenda è intervenuto il neo governatore della Liguria, l’azzurro Giovanni Toti, che ha scritto ai prefetti per chiedere la sospensione delle assegnazioni: «Il caso che si sta verificando in queste ore a Ventimiglia è emblematico e dimostra l’indisponibilità della Francia e degli altri Paesi europei ad accogliere i migranti sbarcati in Italia. A farne le spese questa volta è una città ligure». In un vertice in Prefettura presieduto dal prefetto Silvana Tizzano è stato deciso che saranno allestiti bagni e docce mobili vicino alla stazione per la notte e che un presidio mobile della Asl offrirà assistenza sanitaria. Non verrà invece aperto un centro di accoglienza, come nel 2011, perchéi numeri non lo giustificano. Le camionette sono comparse al valico di ponte san Ludovico fra Italia e Francia.
La Francia blocca le frontiere: Ventimiglia esplode
L’indisponibilità della Francia e di altri paesi europei ad aiutare l’Italia di fronte a un’emergenza epocale è il frutto di una incapacità sostanziale del governo Renzia a farsi ascoltare in Europa, ma soprattutto dell’incapacità di dare garanzie in tema di controlli, visti gli innumerevoli tragici casi di cronaca e visto lo scempio delle nostre stazioni in molte metropoli, tutti eventi che il governo cerca di sminuire. Non si fidano di noi, questo è ormai chiaro. L’immagine che grazie al governo Renzi diamo di noi è questa: per la Francia siamo inaffidabili, gente poco seria. Intanto i migranti bloccati in Italia hanno trascorso la notte dormendo per terra, assistiti dalla Croce Rossa che ha distribuito acqua da bere e generi di conforto. Hanno anche improvvisato una manifestazione, gridando slogan per la libera circolazione delle persone in Europa. Non vogliono tornare indietro, spiegano. Qualcuno ha minacciato di passare il confineper andare in Francia via mare, a nuoto, ma poi ha desistito. Altri 150 profughi hanno bivaccato alla stazione ferroviaria. Il loro numero e sceso durante la giornata perché qualche sentiero per espatriare, evidentemente, è stato trovato. Si è recato sul posto il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, che ha parlato di situazione «preoccupante». Nel frattempo, la Prefettura di Genova ha spiegato che in Liguria sono arrivate oggi altre 50 persone distribuite in strutture di accoglienza: 50 a Genova, 5 a Savona, 20 a Imperia, 15 alla Spezia. Domani sono attesi altri arrivi.