Eutanasia, la Corte di Strasburgo dice sì a un “caso Eluana” in Francia

5 Giu 2015 15:58 - di Anna Clemente
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Come fu per Eluana Englaro, è ancora una battaglia legale a decidere della vita o della morte di una persona in stato vegetativo. Stavolta succede in Francia e, benché il caso sia politicamente meno controverso di quello della ragazza italiana, riporta all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’eutanasia, delle questioni etiche ad esso connesse e delle difficoltà nell’affrontarle.

Battaglia legale in famiglia

Vincent Lambert ha 39 ed è tetraplegico e in uno stato di dipendenza totale da quando, il 29 settembre del 2008, fu vittima di un incidente stradale. La moglie, d’accordo con il medico curante, si era rivolta ai tribunali francesi per ottenere la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione del marito. Il Consiglio di Stato, nel giugno del 2014, aveva dato il via libera. La decisione, però, era stata impugnata dai genitori di Lambert, che si oppongono alla morte del figlio per eutanasia. La coppia, dunque, si era rivolta alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, che però ha confermato la validità della sentenza dei giudici francesi.

Sospendere alimentazione e idratazione non è eutanasia

Secondo la Corte di Strasburgo, la decisione del tribunale francese non è contraria al diritto alla vita sancito dalla Convenzione europea dei diritti umani. «L’interpretazione data dal Consiglio di Stato della legislazione francese e la procedura seguita per arrivare alla decisione, condotta in maniera meticolosa, sono compatibili con i requisiti imposti dall’articolo 2 della Convenzione», hanno decretato i giudici europei, per i quali l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione non configurano eutanasia. Si tratta, invece, a loro avviso di una decisione medica di interrompere un trattamento che il paziente non vuole più o che i dottori ritengono essere niente altro che accanimento terapeutico.

Il medico cita Neil Armstrong

La sentenza è definitiva, ma i genitori dell’uomo non vogliono darsi per vinti. «È uno scandalo, sono triste, ma ci batteremo ancora», ha detto la madre. Il medico che ha sostenuto la battaglia della moglie per l’eutanasia, Eric Kariger, in una intervista, ha ritenuto però di commentare la decisione dei giudici parafrasando la frase che Neil Armstrong utilizzò per l’allunaggio: «È un piccolo passo per Vincent Lambert, ma un grande passo per la nostra umanità».

 

 

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