Unioni civili, Salvini: «L’emergenza italiana non è questa, è il lavoro»

25 Mag 2015 17:28 - di Eleonora Guerra
unioni civili

Il voto in Irlanda riaccende il dibattito politico italiano su come affrontare il tema delle unioni omosessuali in Italia. Il governo promette una reazione rapida e il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, si spinge a dare una tempistica: l’approvazione entro l’anno del ddl Cirinnà, che equipara le unioni civili al matrimonio.

Rampelli: dal governo annunci elettorali

«Il Pd e il governo intendono concludere la discussione del provvedimento sulle unioni civili al Senato entro l’estate e poi, nel giro di pochi mesi, arrivare all’approvazione definitiva di una legge che ha recepito istanze diffuse sia nella società che nel Parlamento», ha detto Guerini in una intervista a La Stampa. Ma l’annuncio, in linea con l’assicurazione del ministro Maria Elena Boschi sul fatto che «il dibattito ripartirà», nasconde un trucco, come evidenziato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Fabio Rampelli. «I furbetti del quartierino renziano sanno perfettamente che, volendo, possono approvare subito la riforma delle unioni civili, ovvero dei matrimoni omosessuali: hanno i numeri, il Parlamento può legiferare, agissero subito», è stata la provocazione di Rampelli, che ha sottolineato però che «il problema è che questo tema viene usato per finalità elettorali». «Per ingraziarsi il voto di sinistra e quello gender oriented fanno promesse, ma per non irritare i moderati rimandano a dopo: dopo le regionali, ma anche “prima dell’estate”, oppure “entro dicembre”. Noi non ci caschiamo», ha proseguito Rampelli, ribadendo la posizione del partito: «Saremo sempre dalla stessa parte: sì ai diritti individuali, no alla parificazione tra unioni civili gay e matrimonio, no alle adozioni di bambini da parte di coppie dello stesso sesso».

Le unioni civili? Non sono la priorità

E se Renato Brunetta ha ribadito l’apertura di Forza Italia alle unioni civili, purché non si confondano «con la famiglia naturale, fatta da uomo e donna» e non vi siano «oneri per lo Stato», Matteo Salvini ha sottolineato che i matrimoni gay «non sono un’emergenza italiana». «L’emergenza sono l’occupazione e la disoccupazione e non sicuramente i matrimoni gay», ha proseguito il segretario della Lega, aggiungendo che «io sono disponibile a riconoscere i diritti e i doveri per le scelte libere di chiunque, ma per quanto riguarda il matrimonio deve esserci la presenza di un uomo e di una donna e il bambino viene adottato solo se ci sono una mamma e un papà».

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