Sprechi Ue, Draghi svela i costi della nuova sede della Bce: 1,3 miliardi

9 Mag 2015 17:34 - di Fortunata Cerri

L’Europa dei diktat chiede sacrifici, impone tagli, fa le pulci ai bilanci pubblici, mette in ginocchio Paesi come la Grecia, ma poi vive negli sprechi e nel lusso. La lista è lunga: due Parlamenti, uno a Bruxelles e l’altro a Strasburgo. Una burocrazia elefantiaca. Spese folli in rinfreschi. Sedi sparse in tutto il mondo. L’ultimo spreco arriva dalla sede della Banca centrale europea. Mario Draghi ha svelato i costi del nuovo grattacielo: l’importo della Bce di Francoforte ha raggiunto la cifra astronomica di 1,3 miliardi di euro. Il presidente dell’Eurotower lo ha dichiarato in una lettera di risposta a una interpellanza dell’eurodeputato del partito comunista portoghese Miguel Viegas. Una cifra enorme che potrebbe far riesplodere le polemiche. Già in occasione dell’inaugurazione a marzo a Francoforte si scatenò la guerriglia urbana.

Europa e Bce, la cifra preventivata nel 2005 era stata di 850 milioni

Dieci anni fa, nel suo rapporto annuale 2005, che il presidente ha citato nella lettera, la Bce aveva stimato i costi di costruzione in 500 milioni di euro, a cui bisognava aggiungere altri 350 milioni per diverse voci per complessivi 850 milioni. Voci che andavano dalla progettazione all’acquisto del complesso dove è stata costruita la nuova sede della Bce, gli ex mercati generali di Francoforte (Grossmarkthalle). Alla presentazione del complesso nel settembre 2012, ha spiegato Draghi, la Bce decise di pubblicare le stime dei costi della nuova sede: pari a 1,15-1,2 miliardi di euro. Questa stima comprendeva un aumento di 200 milioni legato al rialzo dei prezzi dei materiali di costruzioni utilizzati e delle operazioni di costruzione dal 2005 al completamento del progetto nel 2014. Ad oggi la cifra sale a 220 milioni.

I problemi imprevisti

Nella lettera Draghi ha sottolineato che altri 100-150 milioni si sono aggiunti a causa di “problemi imprevisti“. Il primo tra i due imprevisti più significativi è il sistema di asta per la scelta del “contractor”, che non ha dato i risultati sperati e si è dovuto cambiare. Il secondo grande imprevisto riguardava alcuni difetti di natura tecnica della struttura originaria che non erano emersi nei rilievi iniziali ma solo successivamente, e che ha richiesto ulteriori lavori di consolidamento. Inoltre, la Bce ha dovuto aumentare di 600 unità le postazioni di lavoro previste, da 2.300 a 2.900, a causa dell’aumento dell’organico per i nuovi compiti di vigilanza sulle banche europee, ha proseguito Draghi, facendo alla fine della lettera un riassunto: si parte quindi da 850 milioni, si aggiungono 220 milioni e si arriva a 1,07 miliardi, a questa cifra vanno aggiunti i costi dei vari imprevisti e si è arrivati così alla stima di 1,3 miliardi.

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