Parolisi, ridotta la pena: per i giudici le 35 coltellate non furono «crudeltà»
Parolisi condannato a vent’anni di reclusione: per l’ex caporalmaggiore, giudicato colpevole dell’omicidio della moglie Melania Rea, la Corte d’Assise d’Appello di Perugia ha ricalcolato la pena dopo la Cassazione. Per l’imputato, già condannato a 30 anni con il rito abbreviato, i giudici hanno escluso l’aggravante della crudeltà, ma non hanno concesso le attenuanti. «Melania ha avuto giustizia ma purtroppo nessuno ce la ridarà», ha commentato subito dopo la sentenza il fratello della vittima, Michele Rea, argomentando la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Perugia pronunciata al termine di una breve camera di consiglio.
Parolisi, la sentenza
L’udienza per rivedere al ribasso la condanna a 30 anni di reclusione inflitta a Salvatore Parolisi si è tenuta davanti alla Corte di Assise d’Appello di Perugia a porte chiuse, in quanto il procedimento a carico del militare si è svolto con il rito abbreviato. L’imputato non era in aula, dove invece si sono presentati puntuali come sempre il padre e il fratello della vittima, pronti ad accogliere il pronunciamento dei togati: sentenza arrivata poco dopo, quando l’ex militare dell’Esercito è stato confermato definitivamente responsabile del delitto – rispetto al quale Parolisi si continua a proclamare però estraneo – pur essendo stata annullata a suo carico l’aggravante della crudeltà; cosa che sembrava potesse aprire alla possibilità di accedere alle attenuanti generiche, ma che poi il pronunciamento dei giudici, come anticipato, non ha concesso.
L’udienza di Perugia
Quando la Corte d’Assise d’Appello di Perugia è entrata in camera di consiglio, sul tavolo dei giudici c’era l’arduo compito di determinare la condanna inflitta a Salvatore Parolisi definitivamente giudicato responsabile dell’omicidio della moglie Melania Rea. Il sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola aveva chiesto la riduzione da 30 a 20 anni di reclusione con l’esclusione dell’aggravante della crudeltà, salvo poi sollecitare che all’ex caporalmaggiore dell’Esercito non venissero concesse le attenuanti generiche.
Le richieste dei difensori
Da parte loro, invece, i legali di Parolisi, gli avvocati Nicodemo Gentile e Valter Biscotti, avevano avanzato ai togati della Corte d’Assise d’Appello la richiesta del “doppio sconto” di pena, in modo tale da rivalutare al ribasso la condanna a 30 anni inflitta al loro assistito per l’omicidio della moglie. Di più: i legali difensori avevano chiesto contestualmente l’esclusione dell’aggravante della crudeltà e la concessione delle attenuanti generiche. Gli avvocati Gentile e Biscotti, che per il loro assistito avevano chiesto una pena «sotto i 20 anni», hanno spiegato di aver «sollecitato il minimo edittale. Una pena giusta, equa». Secondo i difensori dell’ex caporalmaggiore, infatti, ci sarebbero stati «tutti gli elementi per concedergli le attenuanti generiche, come il fatto che Parolisi sia un giovane, incensurato e militare irreprensibile». Come si possa parlare di pena equa; richiedere il minimo edittale e annullare l’aggravante della crudeltà per un imputato considerataìo colpevole e condannato in merito all’omicidio della giovane moglie, assassinata con molteplici coltellate, e il cui corpo ormai privo di vita sarebbe stato anche offeso da ulteriori sfregi, resta – al di là delle sentenze e delle richieste legali – tutto da spiegare…
Per me la sentenza giusta sarebbe stata L’ERGASTOLO, ha tolto una vita a una giovane donna, a una mamma, i cui figli non hanno più nè padre nè madre e l’AGGRAVANTE È CHE ERA UN POLIZIOTTO!
Perché voleva vivere con l’amante, DIVORZIA STRONZO! GIUDICI VI AUGURO CHE CAPITI ANCHE A VOI, VOGLIO VEDERE POI LA PENA CHE DATE!
Un “uomo” che organizza l’uscita in campagna con la moglie che di lì a poco ucciderà, che attende il momento opportuno per infliggerle 35 coltellate, che agli investigatori intervenuti sulla scena del delitto nega ogni sua possibile responsabilità fino a crollare dopo interminabili ore di interrogatorio serrato, avrebbe dunque commesso un omicidio di minore entità morale e penale? C’è da stare allegri!
I fatto è che non sono sicuri che sia colpevole….poca prova poca pena….l
Per me Salvatore Parolisi è innocente pecca che non parlano i morti ma se fossi innocente
Secondo gli studi della psiche, la cattiveria e l’istinto omicida è in tutti gli uomini, ma differenziati dai limiti, ci sono quelli che hanno un livello bassissimo per cui arrivano all’atto estremo della violenza al minimo di rabbia, come ci sono quelli che pur arrabbiandosi moltissimo non hanno il coraggio neanche di ammazzare una mosca. Si aggiunge che tale condizione psichica è ereditaria, pertanto nell’ interesse della società, un’omicida che goda di tante agevolazioni in termini di pena, dovrebbe essere messo nelle condizioni, almeno, di non poter procreare. Sterilizzazione.