Lucarelli-Sardone, rissa “selvaggia”: accuse anche sui figli anti-comunisti

9 Mag 2015 18:14 - di Luca Maurelli

Da quando Silvia Sardone ha iniziato a macinare comparsate in televisione, con quel visino angelico e una spigliatezza non comune, immediatamente è diventata un fenomeno politico: coccolata ed esaltata a sinistra, quando invoca la rottamazione anche in Forza Italia, irrisa e denigrata dai vari opinionisti, satiri e shampiste del gran carrozzone Renzi quando si contrappone a quel mondo di detentori della verità assoluta criticando il governo. Non a caso la giovane esponente di Forza Italia è finita, negli ultimi tempi, nel mirino della penna corrosiva di Selvaggia Lucarelli, che in genere orienta la sua acidità sulla base del palcoscenico che la ospita. Negli ultimi tempi Selvaggia, dopo essere passata da Libero (dove non disdegnava simpatici buffetti al Cavaliere) al Fatto Quotidiano, ama prendersela – guarda caso – con quelli di destra, leghisti in primis ma anche chiunque si possa portare in dote, testa alla mano, al direttore Marco Travaglio.

La destra è il bersaglio ideale

Silvia Sardone, consigliere comunale di FI a Milano, è indubbiamente il bersaglio ideale: ha la grave colpa di essere carina e di stare in Forza Italia senza essere una velina, non frequentare Arcore e Bunga bunga, non fare la ministra raccomandata e in più di farsi vedere in giro con famiglia a pargoli, senza tette da fuori o foto ritoccate al computer. Tanto basta per sfuggire agli stereotipi travagliani e finire nella tritaunghie mediatico, prima in tv poi su Fb, della irriverente Lucarelli, che la accusa praticamente di tutto: dall’essere una pupilla di Berlusconi e di “leccargli il…” all’aver messo il numero di cellulare sul sito, all’aver attaccato i Rom che derubano chi fa i biglietti alla metropolitana, fino a vicende legate alla gestione di una società, l’Afol, con presunti buchi contabili e licenziamenti ingiustificati. “Prendo atto dell’ossessione – scrive la Sardone (qui l’articolo integrale) della NON giornalista (nonostante sul suo profilo Facebook ci sia scritto giornalista presso Il Fatto Quotidiano) e NON laureata Selvaggia Lucarelli nei miei confronti. Evidentemente per lei le priorità per i suoi due primi articoli sul Fatto Quotidiano non sono il problema pensioni, la questione immigrati, la disoccupazione alle stelle ecc ma la consigliera di zona di Forza Italia Silvia Sardone. Un’attenzione morbosa che fa riflettere… evidentemente non le è andata giù la figuraccia nel nostro confronto in tv. Sarebbe meglio che la Lucarelli torni a parlare di smalti o commentare “The Voice” come fa su Facebook e Twitter o a riproporsi per qualche reality (dopo la sua eccezionale presenza a “La Fattoria” insieme a Pamela Petrarolo di “Non è la Rai”, i Cugini di Campagna e Alvaro Vitali)…».

Lucarelli-Sardone, duello anche sui figli

Poi si va nel merito, ma a noi basta così. È interessante invece leggere l’ultima replica della Lucarelli, che dedica – a quanto pare – ore e ore della sua giornata alla signora Sardone, almeno a giudicare dalla quantità di righe prodotte ogni giorno. Qui c’è l’ultimo, torrenziale post, consultabile integralmente da Fb. Una sintesi: “Sulla sua disastrosa esperienza in Afol sottoscrivo tutto quello che ho scritto…  Le do invece ragione sulle accuse di approssimazione e di superficialità da lei riscontrate nel mio pezzo. In effetti, ho dimenticato tutta una serie di aneddoti e informazioni piuttosto utili a fornire un quadro completo del suo personaggio…”. Tra queste, ci sarebbe un utilizzo strumentale dei figli, a giudizio della Lucarelli: «Non è forse sua abitudine portarli ai gazebo per attirare gente? Quando è andata a contestare Renzi al Carroponte ha vestito il bambino più piccolo con una maglietta con scritto “comunisti non mangiatemi”. Quello più grande a un evento aveva il cappio al collo con un cartello con scritto “per colpa di Pisapia non avrò un futuro, le tasse mi uccideranno!”. C’è chi usa un bambino per mendicare monete e chi li usa per mendicare voti. Alla fine, non vedo tutta questa gran differenza sa». Il fondo è toccato o si inizia a scavare? Chiamiamo Maiorca?

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