CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Lavoro, Renzi fallisce ancora: l’Ocse mette l’Italia in zona retrocessione

Lavoro, Renzi fallisce ancora: l’Ocse mette l’Italia in zona retrocessione

Cronaca - di Bianca Conte - 27 Maggio 2015 - AGGIORNATO 27 Maggio 2015 alle 17:50

Ocse, ennesimo schiaffo in faccia agli italiani: per l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo l’occupazione giovanile è un disastro. L’italia è il fanalino di coda dell’area Ocse, dietro persino a realtà più disagiate della nostra – sulla carta – come la Grecia e, in base a dati meno recenti, il Portogallo. E a dispetto dei proclami ottimistici e delle conquiste professionali argomentate in nome del Job’s Act le prospettive sono tutt’altro che rosee per i giovani di casa nostra. O almeno, se davvero ci fosse da stare allegri a breve termine, i disoccupati compresi nella fascia d’età che va dai 15 ai 29 anni, davvero non se ne sono accorti…

 Ocse: è allarme sull’occupazione giovanile

In base a quanto risulta infatti dall’ultimo Rapporto Ocse su Giovani e occupazione pubblicato in queste ore, nel Bel Paese il tasso relativo al dato su un campione d’età compresa tra 15 e 29 anni è sceso di quasi 12 punti percentuali tra il 2007 e il 2013, passando dal 64,33% al 52,79%: agguantando il poco lusinghiero primato del secondo peggior dato tra i Paesi Ocse, dietro appunto alla sola Grecia (48,49%). Leggermente meglio – se così si può dire – la situazione riguardante il range anagrafico dei lavoratori compresi tra i 30 e i 54 anni, per cui l’Italia svetta invece al quartultimo posto tra i Paesi Ocse per il tasso di occupazione, sceso dal 74,98% del 2007 al 70,98% del 2013. Per non parlare degli under 25 senza lavoro e fuori dai percorsi di educazione e formazione (i cosiddetti Neet), che neppure lo cercano più un lavoro, perché convinti a priori che non ce ne sia: secondo la fotografia scattata dall’Ocse in Italia i giovani Neet, non occupati né iscritti a scuola o in apprendistato, sono il 26,09% degli under 30, quarto dato più elevato tra i Paesi Ocse.

Condizioni sfavorevoli del mercato del lavoro

Il nostro Paese, sottolinea allora l’organizzazione analizzando il quadro stilato dal report, ha «uno specifico problema di disoccupazione giovanile, in aggiunta a uno più generale, a causa di condizioni sfavorevoli e debolezze nel mercato del lavoro, e nelle istituzioni sociali ed educative»: un’amara conferma e un nuovo inquietante allarme sulla disoccupazione giovanile in Italia, che punteggiano in rosso le cifre e i rendiconti dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse), e fanno cadere l’ennesima tegola sulle teste dei giovani italiani che comunque, loro malgrado e prima ancora di report consutivi e quadri prospettici, sono già da tempo consapevoli della dura verità sociale che li riguarda.

 

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

27 Maggio 2015 - AGGIORNATO 27 Maggio 2015 alle 17:50