Indossa t-shirt pro famiglia: “Sei fascista!”. E lo aggrediscono
Quando si comincia con l’intolleranza contro chi la pensa diversamente dall’establishment culturale della sinistra, non si sa mai dove si va a finire. Così, è aperta la caccia a quelli che dicono che l’immigrazione clandestina andrebbe regolamentata, a quelli che vorrebbero spostare i campi rom, a chi protesta per il clima di insicurezza, e ovviamente a chi crede che la famiglia normale sia quella composta da padre e madre. Così il 1° maggio scorso, ma la notizia si è appresa solo poche ore fa, un giovane è stato selvaggiamente aggredito solo perché indossava una maglietta raffigurante una famiglia che si tiene per mano, quella del movimento francese Manif pour tous, che nei mesi scorsi ha ripempito le piazza francesi contro le decisioni del governo Hollande. Il gravissimo fatto è avvenuto a Roma, in un parco, dove il giovane con la t-shirt incriminata è stato circondato da un gruppo di persone che lo hanno insultato dicendo «sei un fascista, un antiabortista, un cattolico integralista», aggredendolo subito dopo. La maglietta gli è stata strappata con la violenza, unico linguaggio degli antagonisti intolleranti che negli ultimi mesi hanno fatto parlare di loro per aggressioni fisiche contro qualsiasi voce dissonante il politicamente corretto della sinistra.
I sostenitori della famiglia in Francia hanno manifestato contro le nozze gay
Come è noto, La Manif Pour Tous-ovvero “La Manifestazione per tutti” è un’associazione pro-famiglia nata in Francia nel 2012 a scopo di preservare il matrimonio tra uomo e donna, il diritto dei bambini ad avere una mamma ed un papà e di garantire la libertà di espressione. Ma a quanto pare questa libertà è garantita solo a chi va in giro con la maglietta del Che Guevara, per tutti gli altri c’è l’aggressione. Il movimento Manif pour tous Italia, che ha reso noto l’episodio, censura l’accaduto sostenendo che a quanto pare oggi manifestare per la famiglia naturale sembra diventare un affronto non si capisce bene a quale altra libertà. Un episodio analogo era capitato in Francia, dove un ragazzo che indossava la stessa maglietta era stato fermato addirittura dalla Gendarmerie francese che l’aveva ritenuta una provocazione, in quanto Manif pour tous aveva “osato” protestare in piazza contro la legge della sinistra francese sui matrimoni gay voluta da Hollande. In Italia poi, ricorda l’organizzazione, questo clima di intolleranza e caccia alla streghe si era rivelato nel caso della pubblicità della Barilla, che aveva fatto vedere una famiglia normale nello spot. Guido Barilla aveva addirittura dovuto chiedere scusa per questo affronto….