C’è un giudice ad Avezzano: assolto imprenditore in crisi che non pagò l’Iva

14 Mag 2015 17:41 - di Viola Longo
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Non pagare l’Iva e le imposte, se l’azienda è in crisi, non è reato. Lo ha stabilito il Tribunale di Avezzano, nel processo a carico di un imprenditore dei trasporti che ha dimostrato di non avere i soldi per far fronte alle tasse.

Iva e tasse su soldi mai riscossi

Nel periodo tra il 2007 e il 2009 l’imprenditore aveva fatturato sette milioni di euro di forniture ad enti pubblici e privati, senza però riuscire a incassare i soldi a causa delle condizioni di crisi che hanno investito il Paese. Inoltre, un carico importante, destinato a raggiungere la Libia, era stato bloccato per questioni di Stato. Una storia, dunque, simile a quella di molte altre in questa Italia della crisi, in cui troppo spesso i maggiori ostacoli agli imprenditori, a partire dai mancati pagamenti, arrivano dallo Stato.

I beni ipotecati per pagare gli stipendi

Per far fronte al pagamento degli stipendi di 140 operai l’uomo aveva deciso di ipotecare anche i beni di proprietà, dovendo però alla fine ricorrere comunque al concordato preventivo. Proprio in seguito alla richiesta di ammissione a questa procedura, il fisco ha effettuato degli accertamenti, scoprendo le irregolarità per il mancato versamento degli obblighi tributari, calcolati in circa 600mila euro. Da lì era scattata la denuncia per evasione fiscale. Ma il legale dell’imprenditore, Franco Colucci, dopo aver presentato prove documentali e dichiarative, ha fatto leva sul principio di inesigibilità, convincendo il giudice ad assolvere l’uomo.

 

 

 

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