Bolzano. Non c’è l’effetto Renzi per il Pd. Cede la Svp. La Lega raddoppia
Mentre a Trento il sindaco Pd uscente Alessandro Andreatta riceve subito il lasciapassare per il secondo mandato col 53,7% dei consensi, il suo collega di partito Luigi Spagnolli si ferma al 41,58% a Bolzano e per la prima volta dopo due successi al primo turno dovrà affrontare il ballottaggio. “Non abbiamo vinto, ma neanche perso, visto che nessuno ci ha battuto”, ha commentato il primo cittadino uscente. Il Pd bolzanino tiene sostanzialmente con il 16,9% (-0,3%), ma non sfrutta il “fattore Matteo”. In forte crescita in città la Lega di Salvini che ha raddoppiato dal 5,5 all’11%.
A Bolzano Urzì al ballottaggio, raddoppia la Lega, crolla FI
Il 24 maggio Spagnolli se la dovrà vedere con Alessandro Urzì (12,7%) che nei prossimi giorni tenterà di mettere insieme un centrodestra frastornato dalla pessima prova di Forza Italia, scesa al 3,6%. “Dovevamo candidare Franco Frattini“, recrimina a urne chiuse Micaela Biancofiore, chiedendo le dimissioni del coordinatore azzurro Lillo mentre Giovanni Toti invoca un immediato commissariamento. “È un enorme orgoglio poter rappresentare una alternativa credibile e, alla luce dei numeri anche competitiva, al sindaco uscente Spagnolli”, commenta Alessandro Urzì (Fi, Unitalia e Alto Adige nel cuore) che si è rivolto prima che ai partiti ai cittadini dell’area molto vasta “che non sostiene più il modello di amministrazione di questi ultimi 10 anni uscito sconfitto”.
La Svp perde quattro punti. A Trento riconfermato Andreatta (Pd)
Il cattivo risultato di Spagnolli è dovuto anche al fatto che le elezioni non sono andate proprio bene per la Svp, il maggiore partner di Spagnolli in municipio, che ha perso quattro punti fermandosi al 15,8%. Philipp Achammer, il segretario del partito di raccolta dei sudtirolesi di lingua tedesca, ha definito “non soddisfacente” neanche il risultato nella vallate, dove sono andati persi sette sindaci. Il governatore Arno Kompatscher ha motivato la sconfitta a Vipiteno e San Candido con i tagli apportati agli ospedali locali in seguito a una riforma della spesa sanitaria. In Trentino invece, Trento conferma Andreatta, ma Rovereto mette in discussione il suo sindaco Pd al ballottaggio con un’altra coalizione di centrosinistra. Il Pd ha tenuto (29,6% rispetto al precedente 29,8%), la Lega Nord ha quasi raddoppiato (13,1% ed era 7,8%), Forza Italia è crollata (4,2% rispetto all’11,9% che era stato del Pdl), i Cinquestelle non sono stati a guardare e si sono presi l’8,7% al loro esordio. Il Patt (Partito autonomista trentino tirolese), quello che in Trentino ha il presidente della Provincia, a Trento ha ottenuto il 9,8% (era al 4,7%) e in molti centri ha sfondato. Il vero vincitore delle comunali è però il partito del non voto che a Bolzano è salito dell’8% al 33%, mentre a Trento è cresciuto del 6%, superando addirittura il 36%. Numeri considerevoli anche quelli ralativi alle schede bianche e nulle.