I quotidiani del 9 aprile visti da destra: i dieci articoli da non perdere

9 Apr 2015 9:43 - di Redazione

Le polemiche sul G8 di Genova, dopo la sentenza europea, le lotte intestine nella magigoranza tra Pd e Ncd, i travagli di Forza Italia e il Def appena varato dal governo, sono tra gli argomenti più gettonati di oggi sui giornali italiani, con un occhio particolare anche alle polemiche seguite alla frase di Salvini sulla necessità di “radere al suolo” i campi Rom.

Caso-Diaz, Orfini contro De Gennaro ma il Pd si divide (Il Messaggero, p.6)

Quelle parole dette a caldo dal presidente dei Democratici, Matteo Orfini, hanno trovato ampia eco sui giornali ma hanno anche colto di sorpresa Renzi, che di quell’attacco a Gianni De Gennaro, presidente di Finmeccanica e capo della Polizia all’epoca del G8 di Genova, non sapeva nulla. «Una vergogna la sua nomina a Finmeccanica», ha detto Orfini. Ma il premier non andrà oltre una generica “moral suasion” per convincere l’ex poliziotto a lasciare quella poltrona dopo la sentenza della Corte europea sulle “torture” commesse nella Diaz. Una posizione, quella di Orfini, che secondo il Messaggero, tanto per cambiare, avrebbe spaccato il Pd e provocato molti mal di pancia.

 Intervista a Scajola: «G8, la stampa di centrodestra contribuì al clima violento» (La Stampa, p.3)

«Per colpa dei media di centrodestra si arrivò al summit in un clima di nervosismo totale, di catastrofe imminente e questo contagiò anche le forze dell’ordine. Poi nelle fila della polizia aleggiava questo senso di rivincita contro i manifestanti no global, va ricordato cos’era accaduto a Napoli nel marzo precedente…». L’ex ministro dell’Interno, Claudio Scajola, al Viminale nei giorni del G8 di luglio del 2001, sulla Stampa assolve se stesso e le forze dell’ordine, “tranne alcuni uomini”. «La colpa fu soprattutto di chi arrivò a Genova per mettere a ferro e a fuoco la città».

Il video-choc della baby Rom: rubiamo 1000 euro al giorno (Il Giornale, p.4)

La confessione in tv di due nomadi avrebbe scatenato la reazione di Salvini e quella frase: «Radiamo al suolo i campi nomadi». Una ragazzina nomade, intervistata a Mattino 5, aveva affermato: «Rubare è una cosa bella per noi, lo facciamo sempre, in un mese di lavoro faccio mille euro, ma io li faccio già in un giorno mille euro. Quindi sto meglio a rubare», racconta il Giornale.

I fittiani espellono Forza Italia dalla Puglia (Libero, p.9)

“È finita nel peggiore dei modi, col candidato nominato Silvio Berlusconi che ripudia Forza Italia e correrà sostenuto  da una lista che porta il nome di Raffaele Fitto e del resto del centrodestra», scrive Libero del pasticcio “pugliese”. Il duello tra Berlusconi e Fitto, dunque, sembra essersi concluso con la vittoria del secondo, che ha messo il cappello sulla candidatura del medico, suo fedelissimo, facendo infuriare il Cavaliere, che ora rischia di non poter neanche indicare i suoi uomini nelle liste, di cui una porterà il nome proprio di Fitto.

Intervista a La Russa: «Per battere la sinistra dobbiamo essere uniti» (Il Giornale, p.8)

«La priorità è stata sempre quella di battere la sinistra e le scelte di Fratelli d’Italia saranno coerenti con la nostra storia». Ignazio La Russa, esponente di FdI, in un’intervista al Giornale lancia un appello all’unità del centrodestra: «Con la Lega di Salvini abbiamo impostazioni diverse nei programmi a a livello nazionale su alcuni punti, ma ci troviamo d’accordo su molte battaglie che sono poi quelle “storiche” della destra, come il contrasto all’immigrazione clandestina e la difesa dei cittadini tartassati e la critica a questa Europa. In Veneto siamo disponbili a sostenerere Zaia ma vogliamo capire qual è il progetto suo e di Salvini per l’intero Veneto. In Puglia abbiamo deciso di sostenere l’ottimo Schittulli, in Toscana abbiamo lanciato il nostro Giovanni Donzelli con l’obiettivo di essere alternativi al renzismo».

Sondaggio Datamedia: «Renzi e il Pd in calo, il centrodestra avanza (Il Tempo, p.8)

Matteo Renzi continua a perdere colpi. Nell’ultimo sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche per il Tempo, la fiducia degli italiani nei confronti del premier scende di un altro punto per fermarsi a un poco rassicurante 42%. Il Pd arretra al 36,9%, il M5S resta intorno al 19,8%. A destra la Lega nord cresce ancora fino al 14,8%, con due punti di vantaggio su Forza Italia, che resta ferma al 12,6% mentre è in crescita anche Fratelli d’Italia, che sale al 3,3%.

Intervista a Quagliariello: «Ncd sarà leale, ma il governo non può imporre quel voto» (Repubblica, p.10)

«Non si usa una fiducia su una legge che ha un sostanziale rango costituzionale e cambia la forma di governo del Paese». Gaetano Quagliariello, coordinatore del Ncd, su Repubblica stoppa il premier Renzi sull’Italicum ma non minaccia rotture nella maggioranza. «L’Italicum è una legge di compromesso sulla quale abbiamo stretto un patto che rispetteremo lealmente, tuttavia questo patto non prevedere che possa essere votata per fiducia».

Lupi al posto di De Girolamo. Lei: spariremo (Il Corriere della Sera, p.13)

Alla fine si è avverato ciò che fu (ufficiosamente) annunciato la sera de 19 marzo: Maurizio Lupi, dimissionario dal governo, sarà il nuovo capogruppo dei Area Popolare (Ncd + Udc) alla Camera, al posto della De Girolamo. “Troppo anti-renziana”. Il Corriere della Sera ricostruisce una burrascosa riunione nel corso della quale la parlamentare beneventana avrebber detto che così il Ncd rischia di sparire e che “questo è un lento suicidio”.

Editoriale di Alberto Quadro Curzio. La rotta che manca su tagli e crescita (Il Sole 24Ore, prima pagina)

È un’analisi molto dura quella che l’economista Alberto Quadro Curzio traccia sul Sole 24Ore del Documento economico e finanziario appena varato dal governo. Critiche che partono dalla mancanza di una linea precisa e corente sui taglia alla spesa pubblica, alla mancanza di una spinta sugli investimenti e alla previsioni ottimistiche del Pil. «Il governo dovrà valtare bene le priorità per la crescita e l’occupazione dove la riforma fiscale e quella sulla semplificazione saranno cruciali per la crescita e l’occupazione».

Intervista al governatore di Bankitalia Visco: “La ripresa c’è ma l’Italia si rinnovi” (Avvenire, prima pagina)

La fine della crisi? «I segnali positivi si stanno intensificando. E prefigurano una progressiva ripresa di vigore già da questo secondo trimestre. Nell’insieme, quindi, penso che sì, stiamo uscendo dal tunnel». A dirlo è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che in una lunga intervista in apertura di prima pagina dell’Avvenire sottolinea che il pil potrebbe “accelerare significativamente nel 2016, attorno al punto e mezzo”. E aggiunge che “abbiamo davanti a noi un’opportunità da non perdere per continuare ad affrontare risolutamente i nostri ben noti problemi strutturali”. Ma – sottolinea Visco – per creare occupazione serve “un cambiamento profondo, un’azione continua di riforma”. «Una maggiore flessibilità nel lavoro”, avverte il numero uno di Palazzo Koch, “se non accompagnata da altri interventi rischia di essere” “una strategia di breve respiro».

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