Pizzoccheri sì o no? In Valtellina le scuole bocciano la tradizione
Nelle mense scolastiche della Valtellina è guerra a colpi di pizzoccheri. Il piatto tipico locale è diventato infatti il pomo della discordia che ha spaccato i genitori degli alunni di Sondrio, protagonisti di un agone nutrizionista partito dalla semplice rivendicazione culinaria e arrivato – all’apice della polemica gastronomico-culturale – all’offensiva delle raccolte di firme e delle interrogazioni comunali.
Pizzoccheri, la scuola li snobba
La vicenda ha origine, insomma, proprio dai pizzoccheri, che esattamente come la polenta, erano stati tolti dal menù tempo fa, ha spiegato il consigliere comunale di minoranza Andrea Massera (centrodestra), su richiesta di genitori, secondo i quali si tratterebbe di piatti poveri e da contadini, e dunque non adatti alle mense di scuole moderne. Scuole moderne che, magari assai poco coerentemente con i precetti appena indicati e prontamente rivendicati dalle rappresentanze dei genitori in cucina, hanno scelto per un periodo – come accaduto a Roma per esempio – di inserire nel menù di stagione ricette etniche non proprio impeccabili dal punto di vista salutista che comprendevano, tra paelle e risotti alla cantonese, anche hot dog con patatine fritte…
Genitori contri i pizzoccheri
Quando hanno scoperto le motivazioni, allora, altri genitori di Sondrio si sono però ribellati al bando contro i pizzoccheri, chiedendo che quel piatto venisse inseriti di nuovo nella lista. «Questi cibi della nostra tradizione, adattati in versione leggera alle esigenze di una mensa scolastica, riscuotono da sempre un elevato gradimento da parte dei fruitori – ha aggiunto infatti Andrea Massera – . Tuttavia, Comune e Asl, che annualmente definiscono il menù unico, hanno deciso di eliminarli benchè peraltro questi piatti siano tra i più richiesti pure dai turisti, che non sono contadini, nei ristoranti della Valtellina». Una selezione, insomma, operata e declinata alle varie realtà a volte in maniera opinabile, che promuove piatti tipici di altri mondi culturali e snobba – o peggio ancora esclude – pietanze caratteristiche delle nostre origini regionali: perché l’esterofilia docet e, magari, non ingrassa…