Mafia Capitale, Storace “sfida” Esposito (Pd) a un duello con la penna…

4 Apr 2015 15:41 - di Redazione

Francesco Storace contro Stefano Esposito. «Il senatore Esposito, del Pd, dichiara senza arrossire a Il Tempo, manifestando un evidente terrore per la pessima figura che il suo partito sta facendo nella capitale: “Quelli dell’area di Storace li andrà a prendere direttamente la magistratura”». È quanto scrive su Facebook, Francesco Storace vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, che aggiunge: «Senatore Esposito, non la querelo per la sciocchezza che ha detto. Capita di pronunciarne quando è raro frequentare persone perbene, essendo lei costretto a militare in un partito “pericoloso, cattivo, dannoso”, come scrive il suo compagno Barca. Ma si consideri schiaffeggiato: scelga lei la penna del duello». Storace rivolge anche alcuni quesiti a Esposito: «Per l’interrogazione sull’appalto Cup della Regione Lazio per 60 milioni che faceva gola a Buzzi e soci? Dica, Esposito, dica tutto quello che sa. Poi si vergogni. È un reato chiedere a Zingaretti l’annullamento di una gara due mesi prima la retata di Mafia capitale? È un reato scrivere a Zingaretti anche dopo la retata di Mafia capitale che la gara Cup sta persino nell’ ordinanza Pignatone? È un reato chiedere a Zingaretti quando ha interrotto i rapporti con Buzzi dopo che si è scoperto che ne era stato sostenuto alle europee 2009, e per l’esultanza dello stesso Buzzi dopo le regionali 2013 perché il governatore in carica mi aveva battuto? È un reato chiedere se Zingaretti e i vari esponenti della sinistra romana sapevano chi fosse un bel tipo come Odevaine, nominato da loro e non da me in incarichi di assoluta rilevanza amministrativa? È un reato chiedere a Zingaretti di portare le carte delle gare di appalto regionali in commissione bilancio per fare trasparenza? È un reato sollecitare a Zingaretti un chiarimento sul “garone” per il multiservizio tecnologico nella sanità laziale? È un reato pretendere verità sui palazzi d’oro in cui è invischiato il deputato Pd Marco Di Stefano».

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