Infermiera killer: la polizia indaga anche la caposala e un medico

25 Apr 2015 21:24 - di Redazione

Due dipendenti dell’ospedale “Umberto I” di Lugo, nel Ravennate, sono stati indagati, per omicidio volontario in concorso con la ormai ex infermiera 43enne Daniela Poggiali, per la morte l’8 aprile 2014 di una paziente uccisa con un’iniezione letale di potassio. I due non avrebbero “impedito l’evento”. Uno è l’allora direttore del reparto di Medicina Interna. Il medico è un 66enne nato a Palermo ma residente a Bologna. L’altra persona indagata è l’allora caposala, una 60enne nata a Copparo (Ferrara) ma residente a Fusignano (Ravenna) e da poco in pensione. Ai due – difesi dagli avvocati Guido Magnisi e Roberto D’Errico di Bologna – nei giorni scorsi è stata notificata un’informazione di garanzia dai Pm ravennati Alessandro Mancini e Angela Scorza titolari del fascicolo. Al momento viene loro contestato l’omicidio della 78enne Rosa Calderoni sulla base dell’articolo 40 capoverso del codice penale. Ovvero «non impedire un evento, che si ha l’obbligo di impedire, equivale a cagionarlo». In questo caso, sulla base delle verifiche condotte fin qui dai carabinieri dell’Investigativo, i due avrebbero omesso di adottare le misure organizzative e procedurali idonee a impedire l’uccisione della 78enne, materialmente commessa dalla Poggiali.

Infermiera killer: non fu avvertita la polizia

Al medico in particolare vengono ricondotte autopsie interne senza avvertire la magistratura, nell’ambito di una sorta di indagini irrituali che avrebbero finito con l’agevolare la morte della Calderoni. Mentre alla caposala viene ricondotta una mancata vigilanza del personale infermieristico nonostante diverse segnalazioni sull’operato della Poggiali. La Poggiali è accusata dell’omicidio pluriaggravato della 78enne Rosa Calderoni e di peculato aggravato di due fiale di potassio. Per i Pm, le altre aggravanti ci sono i «motivi abietti» dato che la43enne avrebbe agito «nel compiacimento di provocare la morte a una paziente affidata alla sue cure». Nei giorni successivi all’arresto il Corriere Romagna ha pubblicato le foto della Poggiali insieme a una signora che, secondo l’Ausl e la Procura, era da poco deceduta. Le foto ritraevano l’infermiera mentre fa gesti di scherno nei confronti dell’anziana. Le immagini sono state scattate nel gennaio scorso da una giovane collega della Poggiali che, poi, gliele ha girate via Whatsapp. Le foto sono costate a entrambe il licenziamento, impugnato dai legali delle due infermiere.

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