«Droga legale? Mai». In un libro tutti i rischi della liberalizzazione

21 Apr 2015 13:35 - di Redazione

«Droghe legali mai: la legislazione che definisce dannosa la cannabis e le altre droghe va difesa». Lo spunto per ribadire la sua netta posizione di contrasto contro ogni droga è stato offerto a Maurizio Gasparri, vicepresidente forzista del Senato, dalla presentazione a Palazzo Madama del libro – “Libertà dalla droga – Diritto, scienza, sociologia” – scritto da Alfredo Mantovano, Giovanni Serpelloni e Massimo Introvigne.

Gli autori sono Mantovano, Serpelloni e Intriovigne

Per Gasparri, il volume è un’occasione per rilanciare l’intergruppo parlamentare per la libertà dalla droga. «Siamo in campo – ha sottolineato l’esponente “azzurro” – per difendere la vita e la salute da ogni sostanza stupefacente». Sulla stessa linea Carlo Giovanardi, che proprio con Gasparri ha condiviso molte battaglie in favore delle comunità di recupero dei tossicodipendenti. La liberalizzazione della droga sarebbe – per il parlamentare del Ncd – «una catastrofe» perché «si farebbe un favore alla criminalità organizzata» e «non ci sarebbe più controllo sui consumi». Giovanardi spiega che «se ora è venuto a contatto con la droga il 3 per cento della popolazione, con la liberalizzazione si potrebbero raggiungere gli stessi numeri dei consumatori di tabacco, cioè il 30 per cento». Di qui l’appello a serrare le fila: «Abbiamo bisogno di munizioni a livello politico per combattere questa battaglia».

Gasparri e Giovanardi: difendere la legislazione sulla droga

Gli autori hanno invece spiegato che il libro è stato scritto in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale e al disegno di legge del governo che insieme «hanno preso di mira la riforma sulla droga entrata in vigore nel 2006, cancellandone i tratti più significativi». Da qui – ha argomentato Mantovano – la necessità di offrire «un contributo educativo per i giovani e le scuole, con dati chiari e osservazioni di carattere giuridico e sociale». Ciò su cui bisogna porre l’attenzione – ha aggiunto Serpelloni, già Capo Dipartimento delle Politiche antidroga – «è il nuovo “mercato” per le sostanze stupefacenti che si sta aprendo su internet e che è incontrollabile». Così come occorre fare attenzione anche «alle multinazionali del tabacco che con la legalizzazione delle droghe potrebbero orientare il loro mercato anche in quella direzione». A questo riguardo – ha concluso Introvigne – «una legalizzazione totale, senza limiti per le sostanze vendute o per l’età di assunzione, non ci sarà mai. Di conseguenza le organizzazioni criminali, che si dice di voler contrastare, continueranno a operare».

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