Draghi: dalla Bce sforzi straordinari, risposte deludenti da Italia e Francia

20 Apr 2015 17:25 - di Redazione

“L’ampiezza degli sforzi dispiegati dalla Banca centrale europea nel 2014 è straordinaria in rapporto a qualunque parametro storico”. Lo scrive il Presidente Mario Draghi nella prefazione del rapporto annuale della Bce, spiegando che “nel 2014 diversi filoni di lavoro avviati negli anni precedenti sono confluiti in una risposta coerente sul piano delle politiche, grazie alla quale possiamo ora attenderci con fiducia che la ripresa moderata e disomogenea registrata nel 2014 si trasformi in un rafforzamento più robusto e sostenibile”.

Draghi e la questione di Atene

Con le misure varate dalla Banca Centrale Europea si prevede che “l’inflazione torni senza indebiti ritardi su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo, in linea con l’obiettivo della Bce.”  Si tratta di previsioni avanzate con cautela e moderato ottimismo dalla Banca centrale Europea. Le ultime notizie che arrivano dalla Grecia non sono certamente rassicuranti. Si teme che, nonostante le rassicurazioni, il governo non riesca a garantire il rispetto degli impegni assunti per rientrare dalla forte esposizione debitoria. Nè sembrano  tranquillizzare Francoforte le aperture del primo ministro ellenico nei confronti della Russia di Putin.

Draghi: Francia, Italia e Portogallo “deludenti”

Al contrario, l’incontro di Mosca ha alimentato il sospetto che Atene cerchi nuovi interlocutori per uscire dalla morsa in cui si trova, inviando segnali indiretti alla Ue. Nel Rapporto della Bce vengono, inoltre, evidenziati squilibri eccessivi nei conti pubblici di Francia, Italia e Portogallo. Per questi Paesi Draghi continua ad invocare “un’azione risoluta” nelle riforme strutturali. Secondo la Bce, nel 2014 l’attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese è stata “piuttosto deludente”. Intanto sul fronte monetario continuano le fluttuazioni della moneta europea. L’Euro ha registrato un calo in avvio dei mercati. La moneta unica cede lo 0,26% a 1,077 sul dollaro e dello 0,5% a 127,9 rispetto allo yen. Dalla riunione Fmi il presidente Bce Mario Draghi ha ammonito sabato i mercati rilevando come sia “senza senso” puntare contro l’euro.

 

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