Diaz, Renzi blinda De Gennaro e dice sì al reato di tortura

9 Apr 2015 16:35 - di Adele Sirocchi

Dopo due giorni di polemiche è Matteo Renzi in persona a scendere in campo in difesa di Gianni De Gennaro, già capo della polizia durante il sanguinoso G8 di Genova. “Ho fiducia in lui”, afferma il premier, anche se non la pensa così il presidente del Pd Matteo Orfini, il quale aveva definito vergognosa la permanenza di De Gennaro al vertice di Finmeccanica. Ma De Gennaro, hanno ricordato in molti, è stato assolto per insussistenza dei fatti e inoltre la sua nomina a Finmeccanica è stata voluta proprio dal Pd.

E allora con De Gennaro dovrebbe dimettersi l’assessore Sabella

Contraddizioni apparentemente insanabili ma non troppo: mentre Sel e Prc sostengono che De Gennaro deve andare a casa dopo la sentenza di Strasburgo, Forza Italia respinge la fatwa di Orfini e Fabrizio Cicchitto alza il tiro. Questo il suo ragionamento: una parte del Pd se la prende con De Gennaro per i fatti di Genova? E allora perché lo stesso Pd tollera nella giunta Marino l’assessore Sabella, che all’epoca dei fatti era sovrintendente alla caserma di Bolzaneto? Dimissioni doppie, allora, di De Gennaro e Sabella.

Grillo: via Napolitano dal Senato, fu lui a volere De Gennaro

E punta ancora più in alto Beppe Grillo che dice “via anche Napolitano”: “Ora tutti vogliono cacciare De Gennaro da Finmeccanica – scrive sul suo blog – ma chi lo ha messo lì non dovrebbe essere cacciato prima di lui? E chi ha avallato la scelta, come Napolitano, non dovrebbe essere chiamato a giustificarla e magari lasciare l’incarico di senatore?”.

Renzi sulla Diaz: presto il reato di tortura

Renzi prova a mettere un tappo alle polemiche: “Il governo riconferma con convinzione la propria fiducia nei vertici di Finmeccanica e segnatamente di Gianni De Gennaro”. “Oggi sarebbe assurdo e inutile – continua il premier – aprire una discussione su questo, per rispetto di Finmeccanica e dei suoi azionisti. Il governo non ha alcun dubbio sulla qualità e la competenza di De Gennaro: lo diciamo in modo chiaro”. Allo stesso tempo il premier cerca di dare un contentino a chi invoca il reato di tortura, annunciando che la cosa più logica è introdurlo “il prima possibile”. Questa, afferma ancora, è l’unica risposta possibile alla “pagina nera” della Diaz.

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