Dagli anni Trenta a oggi: la passione per il Calcio Balilla continua (e cresce)

11 Apr 2015 17:02 - di Giovanni Trotta

Quando si dice che le cose buone sopravvivono ai loro creatori. Entrano nel vivo, a Torino, i Mondiali di calcio Balilla. Domenica al Pala Ruffini, nell’ambito di Torino Capitale europea dello sport, le finali uomini, donne, junior, senior e diversamente abili. Oltre 700 atleti e 33 nazioni rappresentate. L’ingresso è gratuito per il pubblico, che può anche ammirare una mostra dedicata al gioco, con attrezzature e tavoli da gioco dagli anni Trenta agli anni Sessanta. I pezzi appartengono alla Federazione Italiana Calcio Balilla. È una tradizione importante, ma pochi ricordano che il calcio balilla ha questo nome perché fu inventato durante il fascismo. Al di là della paternità dell’invenzione, che è rivendicata da Germania, Francia, Spagna e Italia, si sa per certo che durante il fascismo si capì che i soldati feriti non potevano praticare il calcio, e molti non lo avrebbero potuto praticare mai più, e quindi si pensò di ricorrere a quello che sostanzialmente è un gioco da tavolo, che fu in seguito anche utilizzato come terapia riabilitativa negli ospedali, soprattutto militari. Il vero boom però ci fu negli anni del dopoguerra, con la diffusione del biliardino negli oratori, nei dopolavoro e nelle sezioni di partito.

Il nome Balilla fu utilizzato dal fascismo per molte opere

Balilla, come è noto, era il soprannome del patriota genovese Giovan Battista Perasso, e fu evidentemente un nome che colpì l’immaginario del regime, che lo utilizzò per moltissime iniziative. A cominciare dall’Opera nazionale Balilla, l’organizzazione giovanile fascista. Negli anni Trenta un popolare modello della fascistissima Fiat, la 508, venne chiamata Balilla (a cui Giorgio Gaber dedicò pure una omonima canzone in milanese), così come un biplano della Regia aeronautica, un caccia: era l’Ansaldo A.1 Balilla. Persino un tipo di sommergibili vennero chiamati Classe Balilla. E, naturalmente, anche il popolarissimo biliardino, che per tutti in Italia fu per sempre il calcio Balilla. Esiste anche una fiorente Federazione nazionale con decine di migliaia di iscritti, con sede a Torino, che organizza numerose attività ed eventi. Nel 2013, ricordiamo, la nazionale paralimpica italiana di Calcio Balilla ha vinto il campionato del mondo. Inoltre i biliardini sono costruiti in gran parte da produttori italiani. E, alla vigilia del campionato del mondo, si potrete ripetere davvero che «i bimbi d’Italia si chiaman Balilla»…

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