Italiani sempre meno fertili, prosegue il boom dei figli in provetta
Nel 2012, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, sono nati con la fecondazione assistita in Italia quasi diecimila bimbi, con una crescita del 170% nei sette anni precedenti, quasi triplicate. Le famiglie nel nostro paese pensano troppo tardi a un figlio, con il rischio sempre maggiore di trovarsi di fronte a problemi di fertilità che le portano sempre più spesso nei centri per la fecondazione assistita, con i bimbi nati in provetta quasi triplicati in pochi anni. Una situazione che è tra le cause del tasso di natalità troppo basso del paese, è che è stata descritta dal rapporto “Diventare genitori oggi – il punto di vista degli specialisti” realizzato dal Censis e dalla fondazione Ibsa basato su interviste a 150 tra ginecologi, andrologi e urologi. Le coppie trattate, afferma il rapporto, sono state nel 2012, oltre 54mila, in aumento del 77% rispetto al 2005. Non è aumentato di molto invece, sottolinea il rapporto, il tasso di successo dei trattamenti, passato dal 21 al 24%. La metà degli specialisti consultati ritiene che i problemi di infertilità e sterilità colpiscano il 20-30% delle coppie italiane, e la maggioranza è certa (lo pensa il 91,3% dei medici interpellati) che questi problemi siano in aumento rispetto al passato. A fare da sfondo ai problemi di sterilità, hanno sottolineato gli esperti alla presentazione, c’è lo spostamento progressivo del momento in cui si decide di fare il primo figlio, e di conseguenza si scoprono i problemi. P
Uomini sempre meno fertili
Per quanto riguarda gli uomini, la visita dall’andrologo in circa metà dei casi è fatta tra 35 e 40 anni, mentre nell’altra metà tra 30 e 35, con una minima percentuale di più giovani. Per le donne invece la grande maggioranza (il 77,3%) si preoccupa dei problemi di fertilità tra i 35 e i 40, il 16,4% tra 30 e 35 mentre tra le over 40 la percentuale è del 3,6%. La maggior parte delle coppie va dallo specialista dopo un anno di tentativi di avere una gravidanza e prima di due (53,3%), mentre il 32% va tra sei mesi e un anno. «Ritengo sia indispensabile offrire informazioni corrette sulla fisiologia maschile e femminile, sull’andamento della curva di fertilità e sui suoi tempi – ha scritto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in un messaggio -, sui comportamenti che possono compromettere la fertilità ma anche sulle principali patologie che se opportunamente trattate in tempi e modi corretti possono consentire comunque di avere un figlio».