Il Tar boccia di nuovo la giunta Marino: stop al Foro Traiano pedonale

30 Mar 2015 20:43 - di Redazione
marino

Nuovo schiaffo del Tar alla giunta Marino: la delibera con cui, nel giugno scorso, era stata pedonalizzata piazza del Foro Traiano è stata annullata. Dal punto di vista amministrativo, la decisione è certamente di minore impatto delle sentenze con cui sono stati fermati l’aumento delle tariffe per le strisce blu e le rette degli asili comunali, ma è comunque la conferma del fatto che in Campidoglio continuano a prendere abbagli.

Dalla giunta Marino una scelta «del tutto oscura»

La seconda sezione del Tar del Lazio ha accolto un ricorso proposto da alcuni residenti e professionisti che nella zona abitano o hanno studi professionali. La pedonalizzazione contestata era stata istituita come sviluppo del più ampio processo di pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali. Nella sentenza si legge che «la determinazione con cui l’Amministrazione capitolina ha attuato la pedonalizzazione di Piazza del Foro Traiano risulta del tutto oscura quanto a presupposti giustificativi, finalità e iter istruttorio, non emergendo le ragioni della scelta concretamente adottata». Per i giudici amministrativi, non si ravviserebbe «in che modo la disposta pedonalizzazione possa garantire la “migliore funzionalità dell’impianto viabilistico e della mobilità locale, non essendo in alcun modo esplicitata l’incidenza di detta pedonalizzazione sulle richiamate finalità e non essendovi alcuna analisi della situazione del traffico veicolare su tale area».

Una delibera priva di giustificazione

In sostanza «non sono percepibili le ragioni che hanno condotto alla concreta individuazione dell’area tra quelle da ricomprendere nel perimetro della pedonalizzazione in precedenza avviata, risultando quindi tale scelta del tutto avulsa da quel necessario contesto istruttorio e motivazionale che deve presidiare l’esercizio della potestà discrezionale riconosciuta all’Amministrazione comunale». Lacune che per i giudici non possono essere colmate dal fatto che la scelta «viene ricondotta all’esigenza di valorizzazione dell’area archeologica interessata dalla pedonalizzazione, non essendovi alcun cenno a tale profilo né nella gravata delibera né negli atti richiamati».

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