E per ringraziare Gentiloni il ministro serbo intonò “Bandiera Rossa”

31 Mar 2015 16:43 - di Giovanni Trotta
Paolo Gentiloni col suo omologo serbo Ivica Dacic

Sarà perché profondamente commosso dall’appoggio italiano nei negoziati con l’Unione europea, sarà per un bicchiere di rakija (una specie di vodka molto popolare nei Balcani) di troppo, fatto sta che il ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic ha creduto di rendere omaggio al suo omologo italiano Paolo Gentiloni cantando a squarciagola “Bandiera rossa”, “O Sole mio” oltre che canti tradizionali russi nel corso del pranzo ufficiale innaffiato – evidentemente – da abbondanti libagioni. La colazione si è tenuta nel Circolo dei deputati di Belgrado, accompagnata prima da un concerto di voci femminili alle quali, verso la fine, si è unita anche la voce del capo della diplomazia serba Dacic. Dalla porta chiusa della sala, blindata dai funzionari del ministero serbo, i giornalisti tenuti a distanza hanno comunque potuto ascoltare i brani interpretati dal ministro, seguiti da applausi scroscianti. La cronaca non racconta la reazione di Gentiloni, “cattocomunista” da sempre, scout, poi rutelliano e ora renziano doc, ma scommettiamo che non deve essergli dispiaciuta troppo la performance canora di Dacic, che tra l’altro dopo la morte di Slobodan Milosevic divenne presidente del Partito socialista serbo, perché Gentiloni, da ragazzo, era piuttosto vicino alle posizioni del Movimento Studentesco di Mario Capanna, da cui poi si allontanò per avvicinarsi al Movimento Lavoratori per il Socialismo. Insomma, se non è zuppa è pan bagnato, e Bandiera Rossa era proprio quello che ci voleva per concludere gli incontri diplomatici.

Da Gentiloni nessuna reazione ufficiale

Il ministro degli esteri serbo ha ripetutamente ringraziato l’Italia per il forte e costante appoggio al processo di integrazione europea del suo Paese. «Vorrei ringraziare l’Italia per il sostegno convinto al cammino della Serbia verso la Ue e per l’impegno nel sostenere l’apertura dei primi capitoli nel negoziato di adesione con Bruxelles», ha detto Dacic in una conferenza stampa congiunta con il ministro Gentiloni. «L’Italia contribuisce concretamente alla stabilità regionale nei Balcani», ha aggiunto Dacic, che ha menzionato a questo riguardo l’incontro trilaterale Italia-Serbia-Albania convocato dal ministro Gentiloni nei mesi scorsi a Roma. Il capo della diplomazia di Belgrado ha espresso poi grande soddisfazione per «l’alto livello del dialogo italo-serbo ai massimi livelli», e ha auspicato una ulteriore intensificazione delle relazioni economiche e commerciali. «L’Italia è il primo partner economico della Serbia, ma non solo, è anche un importante partner politico. Auspichiamo la partecipazione dell’Italia a nuovi progetti di sviluppo del nostro Paese, in particolare nel campo infrastrutturale». Insomma, un bicchierino ci sta e poi, come dice la canzone, «Non più nemici, non più frontiere: sono i confini rosse bandiere. O comunisti, alla riscossa, Bandiera rossa trionferà!».

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