Nel business dei rifiuti in Campania spunta il coinvolgimento della sinistra

12 Mar 2015 14:36 - di Mauro Achille

Ai tempi dell’emergenza rifiuti in Campania, all’inizio degli anni 2000,  il centro-sinistra con propri esponenti partecipava al business degli impianti. Lo racconta, durante una udienza del processo in corso a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in cui è imputato per concorso esterno in associazione camorristica l’ex sottosegretario Cosentino, il collaboratore di giustizia Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio Caserta4, risultato infiltrato dai Casalesi, e di Impregeco, la società che avrebbe dovuto sostituire la Fibe nella gestione di tutti gli impianti di rifiuti.

Impianti sui rifiuti come merce di scambio elettorale

Rispondendo alle domande di Stefano Montone, legale dell’ex politico, Valente riferisce della decisione del Commissariato all’emergenza, in particolare del sub-commissario Facchi, di togliere la gestione dell’impianto salernitano di Giffoni Valle Piana a Impregeco per affidarlo all’allora sindaco di centro-sinistra Ugo Carpinelli. “Fu una decisione presa per garantire a Carpinelli un ritorno elettorale – spiega Valente – in quanto si era da poco dimesso da primo cittadino e doveva ripresentarsi alle elezioni. Me lo disse lo stesso Facchi. La gestione dell’impianto dava a Carpinelli la possibilità di fare assunzioni e di controllare per tutti i pagamenti”.

Nel business dei rifiuti spunta ora il favore al sindaco di sinistra

Il Valente è considerato dagli inquirenti un collaboratore affidabile. Avendo gestito il Consorzio Caserta 4 era al centro delle decisioni che interessarono la gestione dei rifiuti in Campania. Le sue rivelazioni aprono ora uno scenario nuovo. Si tratta di elementi dai quali emergerebbe un coinvolgimento assai ampio ed articolato del centro-sinistra nelle vicende che sono al centro del processo in corso a SantaMaria Capua Vetere.

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