Landini si lancia in politica. Vuole fare il capo della “Podemos” italiana
Al momento non è ancora un partito, ma «un’associazione di associazioni» con la missione di realizzare una «coalizione sociale» per «unire ciò che il governo sta dividendo». Comincia a prendere forma la “cosa” di Maurizio Landini, il capo dei metalmeccanici della Fiom cui guarda con speranza ed interesse quell’area di sinistra che proprio non gliela fa a digerire le politiche del governo guidato da Matteo Renzi. L’appuntamento è per le prossime ore. A confermarlo è stato lo stesso Landini a margine dei direttivi della fimo dellEmilia Romagna.
Imminente l’incontro con le sigle della sinistra movimentista
Al momento, tuttavia, il sindacalista non scopre completamente le carte. E a chi gli chiede se non stia per nascere la Podemos italiana, sul modello della sinistra iberica risponde: «Io non so parlare né spagnolo né inglese, parlo a malapena l’italiano e quello che vogliamo fare, alla luce del sole visto che non c’è nulla di segreto, è semplicemente il voler discutere con tutti quei soggetti che in questi anni, insieme a noi, si sono battuti perché non siamo in una situazione normale». In vista dell’appuntamento, Landini ha scritto una lettera a tutti i soggetti associativi in collateralismo con la sinistra politica, sigle come Emergency, Arci, Libertà e Giustizia, gruppo Abele, in cui attacca frontalmente il premier. «Trovo singolare – ha infatti spiegato Landini – che ci sia un governo che sta applicando un programma che non è stato votato da nessun cittadino e lavoratori e cittadini non possono discutere di come contestare leggi che stanno calpestando i diritti: stiamo semplicemente esercitando – ha aggiunto – gli spazi di democrazia che la nostra Costituzione prevede e che oggi vengono calpestati dal governo che sta addirittura mortificando pure il Parlamento».
Landini: «Occorre una vasta alleanza sociale»
Il capo della Fiom insiste sul concetto della «vasta alleanza» sottolineando che «il governo una coalizione sociale con Confindustria l’ha già fatta». A questo punto – ha concluso – «non si può resistere e basta si deve mettere in campo una strategia che contrasti questo quadro». Insomma, qualcosa sta nascendo a sinistra del Pd. E per Renzi si annuncia una navigazione molto tribolata.