E il figlio di Provenzano racconta la Mafia ai turisti americani
Incredibile, ma vero quel che accade a Palermo. Incredibile e degno delle pagine più accattivanti del “Padrino” di Mario Puzu. Quello che ha raccontato al mondo intero degli usi e costumi di Cosa nostra statunitense. E dei suoi meeting. Si, proprio quelli. I meeting che oggi rivivono e danno da vivere. Ma non in America, bensì nel capoluogo siciliano. Terra dove la mafia è nata, prima di spiccare il balzo oltre oceano e diventare la più famosa forma di crimine organizzato. È qui, in Sicilia, che da mesi decine di turisti americani incontrano, infatti, settimanalmente il figlio del capomafia Bernardo Provenzano, Angelo. I meeting (è così che sono reclamizzati) avvengono durante la tappa palermitana di un viaggio organizzato da un furbissimo tour operator di Boston. Che evidentemente per rendere più elettrizzante e appetibile il viaggio nell’Isola ha voluto far correre il brivido della narrazione del proibito lungo la schiena dei suoi danarosi clienti.
la Mafia ai turisti
Ecco perciò sviluppata l’idea: nel corso degli incontri, Angelo Provenzano, 39 anni, contattato e pagato dalla società americana, racconta ai turisti tratti salienti della sua vita e il rapporto col più famoso padre Bernardo. Nonché, immaginiamo, forme e modi di quella associazione criminale di nome Mafia. Del suo ramificarsi. Gli interventi sono preceduti da una breve introduzione sulla storia di Cosa Nostra fatta da uno degli organizzatori. Dopo una prima fase “sperimentale” gli incontri sono diventati tappa fissa del tour: ed è stato enorme l’interesse suscitato nei turisti dai racconti del primogenito del boss. Al termine dei meeting gli “spettatori” – generalmente professionisti e intellettuali che arrivano da ogni parte degli Stati Uniti – rivolgono a Provenzano una serie di domande sulla figura del padre, ma anche sulle difficoltà che nascono dal portare un cognome tanto “ingombrante”. Gli incontri col figlio del Padrino sono partiti a settembre scorso e nel prossimo periodo estivo, quello di maggiore flusso turistico, arriveranno a due a settimana.