Cina, la “macchina” delle condanne: un milione nel 2014, quasi il 100%
La Suprema Corte del Popolo della Repubblica Popolare Cinese, il più alto e importante tribunale della Cina, ha pubblicato un documento che contiene molti dati sul sistema giudiziario cinese, dove u oricesso equiale a una condanna. Sono stati 1 milione e ventimila processi in Cina l’anno scorso nei quali sono stati condannati 1 milione e 184 mila persone. Lo ha riferito Zhou Qiang, a capo del tribunale supremo del popolo, nella sua relazione durante l’assemblea del Congresso nazionale del popolo, il parlamento cinese. Secondo alcune fonti online non confermate dalla stampa ufficiale, nel suo discorso Zhou avrebbe anche detto che sono stati 778 gli accusati dichiarati innocenti l’anno scorso, portando le condanne ad un tasso del 99,93%.
Cina, errori e arbitri
Nel 2013, c’erano state 825 assoluzioni su 1 milione e 158 mila condanne. Zhou ha anche detto che sono stati indagati 28 alti funzionari del partito principalmente per corruzione e abuso di potere, un numero molto alto se si considera che tra il 2008 e il 2012 erano stati 30 in totale. Sono stati invece 4.040 i funzionari di medio e basso livello indagati l’anno scorso per gli stessi reati. Dalla relazione di Zhou è emerso anche l’aumento delle condanne per terrorismo e attività secessionistiche, principalmente tra i cittadini della provincia nord occidentale dello Xinjiang. Sono state condannate 712 persone per questi reati l’anno scorso, con un aumento del 13,3% rispetto al 2013. Ma nella sua relazione, il capo della giustizia cinese ha anche richiamato i giudici ad una migliore applicazione della giustizia, scusandosi per gli errori giudiziari. Zhou ha detto che sono stati rivisti 1.317 casi, diversi dei quali corretti. L’ammissione di colpa del capo dei giudici cinesi, che ha chiesto di combattere la corruzione in magistratura, arriva dopo il caso di un adolescente dalla regione della Mongolia Interna riconosciuto innocente 18 anni dopo essere stato giustiziato per l’omicidio e lo stupro di una donna. In aumento dell’8,5% anche le condanne per reati ambientali.