Calcio, chiesti 165 anni di carcere per gli ultrà dell’Atalanta e del Catania
Ben 165 anni complessivi di reclusione: li ha chiesti in tribunale a Bergamo il pm Carmen Pugliese nei confronti di 147 ultrà dell’Atalanta e del Catania, a processo per una lunga serie di accuse legate al calcio violento. Tra gli ultrà alla sbarra c’è anche il leader della Curva Nord nerazzurra, vale a dire Claudio Galimberti, più conosciuto nell’ambiente come Bocia, per il quale il pm Pugliese ha chiesto 6 anni di reclusione.
Le accuse per il calcio violento
Il magistrato gli contesta in particolare il concorso in rapina: l’episodio è l’aggressione a un ultrà della Juventus, Francesco Mazzola. A questa accusa il pm ha aggiunto una serie di trenta capi d’imputazione che vanno da alcune risse alle violazioni del Daspo, il provvedimento che vieta al Bocia di frequentare la zona dello stadio comunale di Bergamo durante gli incontri dell’Atalanta. E poi Galimberti è accusato di aver aggredito un giornalista de L’Eco di Bergamo, Stefano Serpellini, e pure di radunata sediziosa e danneggiamenti. Quest’ultima accusa fa riferimento agli incidenti alla Bèrghem Fest di Alzano Lombardo dove, il 25 agosto 2010, vennero incendiate alcune auto delle forze dell’ordine durante una manifestazione ultrà che contestavano la tessera del tifoso introdotta dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, ospite quella sera alla festa leghista bergamasca assieme ai colleghi Roberto Calderoli e Giulio Tremonti. Quei fatti rientrano nelle accuse mosse agli ultrà atalantini, per i quali il pm di ha chiesto appunto 120 anni di reclusione per gli 87 ultrà dell’Atalanta e 45 anni totali per i 56 tifosi violenti del Catania per gli scontri a Bergamo del 23 settembre 2009.
Le richieste per il sindaco di Alberto Maffi
Per il sindaco di Gandosso, Alberto Maffi, sono stati chiesti un anno e 4 mesi. Per quanto riguarda invece l’aggressione al tifoso juventino è stata chiesta l’assoluzione per Jean Luc Baroni (inizialmente individuato come autore) per non aver commesso il fatto. Per il nuovo sospettato, Camillo Perretta, è stata chiesta la trasmissione degli atti in procura. Per tutti i nerazzurri la richiesta è sotto i due anni a testa, tranne che per Galimberti, per il quale sono stati chiesti 6 anni. Chiesti due anni per altri ultras nerazzurri.