«Tutti uniti contro Marine Le Pen»: rispunta la pregiudiziale antifascista
Marine Le Pen è cresciuta troppo, fa paura e quindi va bloccata. Anzi, criminalizzata. La strategia è sempre la stessa, si ripesca dai cassettoni ammuffiti la pregiudiziale antifascista, che fa sempre comodo, è buona in ogni stagione per mantenere il potere, anche a costo di abbracciare gli avversari storici. In Francia come in Italia, i due partiti opposti (quello di Sarkozy e quello di Hollande) tentati da un’intesa di massima per isolare ed escludere il Fronte Nazionale.
Marine Le Pen e la pregiudiziale antifascista
«Blocchiamo Marine Le Pen». Un forte appello in questo senso è stato lanciato da Alain Juppé – una delle personalità più influenti dei neogollisti dell’Ump, gettonatissimo per la candidatura all’Eliseo – affinché il partito sostenga i socialisti nel ballottaggio contro il Front National nel dipartimento del Doubs. Sul suo blog, chiede di «bloccare» la formazione di Marine Le Pen, mettendo in guardia gli elettori dell’Ump dall’«arrivo alle responsabilità nazionali» del Front National, presentato come «principale avversario politico». Rifiutando ogni impegno in «un Fronte repubblicano che sancirebbe un’alleanza con il Partito socialista», Juppé ha precisato tuttavia che se fosse un elettore della quarta circoscrizione del Doubs, «per bloccare la strada a una candidata del Fn, che crede, tra l’altro nell”evidente ineguaglianza delle razze», non mi asterrei, ma voterei per il candidato che l’affronta, vale a dire il candidato socialista», ha tagliato corto Juppé. All’ex presidente Nicolas Sarkozy, che verosimilmente punta di nuovo all’Eliseo, si attribuisce l’intenzione di lasciare libertà di voto ai neogollisti, sancendo di fatto la vittoria del Front National nel Doubs. «Niente sostegno al Front National e niente sostegno al Partito socialista», la linea dell’ex-premier francese François Fillon. «Il Front National rappresenta l’impasse per la Francia, il Partito socialista non ha alcuna soluzione da proporre», ha detto ancora aggiungendo: «Nessuna condiscendenza con l’estrema destra e nessuna indulgenza per un governo impotente».