Sicurezza, il Pd adotta la linea dura: contro i poliziotti…

25 Feb 2015 11:17 - di Antonio Marras

Poi non vi lamentate se i tifosi olandesi arrivano a Roma e fanno danni e distruzioni in pieno centro, con i poliziotti italiani costretti ad arginare i barbari senza poterli manganellare, senza poter reagire alle provocazioni, senza poter rispondere colpo su colpo. Come del resto accade spesso e volentieri alle manifestazioni dei No Tav, dei centri sociali, dei no global. Se i poliziotti, da difensori dell’ordine pubblico, si trasformano spesso in “colpevoli” di eccesso di reazione, è anche colpa di leggi come quella svelata da “Libero“, una legge che punisce chi, tra le forze dell’ordine, causa “sofferenza psichica” ai delinquenti. Fermarli sarà sempre più difficile, denuncia un articolo di Mario Giordano che dà conto di una proposta di legge del Pd che ha avuto, nei giorni scorsi, il primo via libera dalla Commissione Giustizia della Camera ma era stata già approvata Senato. La solita mano dura della sinistra… contro la polizia.

Con la scusa del reato di tortura si processano i poliziotti

Il nome della legge tira in ballo una fattispecie del tutto spropositata rispetto alle regole che poi detta, “Reato di tortura”. «Ma che la norma sia stata pensatata contro la polizia – scrive Giordano – non c’è dubbio, tanto è vero che in  principio l’intenzione era addirittura quella di introdurre il reato di tortura come reato specifico delle forze dell’ordine. Fin dall’inizio, dunuqe, l’obiettivo non è mai stato quello di colpire comportamenti sbagliati ma chi veste la divisa. Ammanetti un assassino? Se lui sente la pressione psicologica degli agenti può denunciare i poliziotti. «Con questa legge dono possibili denunce strumentali – aveva spiegato il capo della Polizia, Alessandro Pansa, durante un’audizione in Parlamento – si rischia di demotivare gli agenti». «La nostra convinzione è che l’idea di introdurre il reato di tortura nasca in ambienti che vogliono accanirsi contro il nostro operato». Ambienti del Pd, visto che il primo firmatario è il senatore Luigi Manconi.

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