Il post in difesa di Gino Paoli: così Beppe Grillo finì subissato di insulti
È vero che anche il Grillo parlante finì spiaccicato al muro. Ma, mentre quello si immolò sull’altare della verità, quest’altro, che pur sempre Grillo é, il martirio l’ha scelto in forza dell’amicizia. Cosa che ha anche una sua nobiltà. Sia come sia, dev’essere stata dura per Beppe Grillo; ci avrà pensato e ripensato. Ma, lui è uno piuttosto sanguigno. Così alla fine s’è deciso. L’ha piazzata sul suo blog la difesa a spada tratta dell’amico Gino Paoli.
Un post di «non ci sto»
E chi s’è visto s’è visto. «Non si può massacrare un uomo di ottant’anni» ha scritto a difesa del concittadino su un apposito post il buon Beppe. Proseguendo con una serie di «non ci sto!» che neppure quell’anima pia di Scalfaro Oscar Luigi era riuscito, ai suoi tempi, a mettere in fila. Senza forse – come si dice adesso – riflettere sul contesto. Perché quando per anni nutri, blandisci e aizzi la canea montante dei social network con pastoni al veleno, con distillati di odio e con dolci zeppi di Vaffa, non puoi aspettarti comprensione e condivisione per l’amico del cuore scivolato sulla bava di lumaca della telefonata che svela un conto svizzero segreto. Certo che no. Non puoi neppure per un secondo fare il garantista.
Alla fine il post l’ha tolto
Perché è lo stesso circo che hai contribuito a metterei piedi che ti si rivolta contro. Che ti azzanna alla giugulare. Perché non capisce e non può capire altro linguaggio che quello a cui l’hai abituato. È così che le cataratte del dissenso si sono aperte improvvisamente. Perché appunto quella difesa amicale di Grillo nei confronti di Paoli l’hanno subito letta in tanti. Né poteva essere diversamente. Quello é un blog che ancora tira, acchiappa lettori incupiti dalla crisi e affamati di notizie. Sono uomini e donne. E sono clic, migliaia di clic che consentono al comico genovese di avere su quelle pagine web un ritorno di tanta bella pubblicità. Tanti bei soldini puliti puliti. Ed è perciò che è stata subito catastrofe. Notte fonda. Gli internauti stavolta l’hanno presa proprio male. La rete, la divinità da cui discendono le sue fortune politiche, letto il commento l’ha fatto nero. Tant’è che dopo qualche ora Grillo l’ha dovuto togliere quel post. Subissato di insulti. E di clic.