È morto Giacomo Rondinella, fu il primo a cantare “Malafemmena”
Giacomo Rondinella, “voce” tra le più celebrate del repertorio classico della canzone napoletana, è morto nella sua casa di Fonte Nuova, alle porte di Roma. Aveva 91 anni. Il suo nome è legato ai più grandi successi canori di una Napoli ormai scomparsa e soppiantata da neomelodici e rapper improvvisati. Rondinella era nato il 30 agosto 1923 a Messina (il luogo di nascita, soprattutto per chi viene al mondo in una famiglia di artisti, è sempre un caso). Ed i suoi genitori, Ciccillo e Maria Sportelli, erano attori e cantanti particolarmente versati proprio nella canzone partenopea.
Rondinella fu marò del San Marco
Una vita grama quella di chi calcava le scene dell’avanspettacolo. Almeno così doveva essere per Ciccillo e consorte, fermamente decisi ad impedire al piccolo Giacomo di venire a sua volta risucchiato dalle luci della ribalta. Il loro progetto è di farne un capitano di lungo corso e infatti lo iscrivono all’istituto nautico. E per mare ci andrà davvero, ma come marò del battaglione San Marco nella Seconda guerra mondiale. Dopo l’8 settembre ’43, tenta la strada del pugilato. Ma gli esiti non sono incoraggianti. Non resta che lo spettacolo, la strada che i suoi volevano sbarrargli e che invece si rivelerà quella a lui più congeniale: un anno dopo, infatti, vince il concorso Voci Nuove indetto da Radio Napoli. È solo l’inizio di una carriera sfolgorante che in breve tempo lo porterà a diventare una delle star della canzone napoletana.
Come attore ha lavorato con Rossellini e Giannini
Nel 1945 partecipa alla rivista Imputati… alziamoci! di Michele Galdieri, dove interpreta per la prima volta la celeberrima Munasterio ‘e Santa Chiara, destinata a diventare un successo mondiale. Rondinella è ormai un artista consacrato. Il suo nome travalica i confini partenopei. Due “mostri sacri” della rivista come Garinei e Giovannini lo ingaggiano per spettacoli come Cantachiaro n. 2, accanto ad Anna Magnani e Gino Cervi, Sono le dieci e tutto va bene con la Compagnia Za-Bum, del 1946 e Black and White, del 1951. Lo troviamo con Tino Scotti in Sotto i ponti del Naviglio di Bracchi e con Carlo Dapporto Nella piazza di Galdieri. Buona parte del successo di Rondinella è dovuta anche a Totò, che gli affidò la canzone Malafemmena, incisa nel 1951. Del Rondinella attore meritano invece menzione i film Carosello napoletano di Ettore Giannini, Dov’è la libertà? di Roberto Rossellini, Violenza sul lago Cortese, dove impersona un cinico ed arrogante individuo, totalmente diverso dai “bravi giovanotti” a lui sempre offerti. Rondinella ha vissuto per molti anni a Toronto, nel Canada, dove ha gestito un teatro di rivista.