Londra vs Mosca: “Pericolo Russia” sul Baltico. La replica: «Reagiremo»

19 Feb 2015 15:59 - di Bianca Conte

Londra vs Mosca. Che i rapporti tra Russia e Gran Bretagna fossero tesi si era già desunto nelle ultime settimane in occasione di un paio di episodi che hanno riguardato il ministero della Difesa britannica e l’aviazione russa. In queste ore, poi, non ha di certo aiutato alla distensione l’allarme lanciato dal ministro della Difesa in persona, Michael Fallon, che picchiando duro, e senza risparmiare colpi sotto la cintura, ha dichiarato: C’è «un pericolo reale ed attuale» che la Russia cerchi di destabilizzare Estonia, Lituania e Lettonia», avvertendo sul rischio che Mosca utilizzi nei paesi del Baltico «la stessa tattica» aggressiva usata in Ucraina.

Londra vs Mosca: l’allarme

Non solo: parlando con la stampa del pericolo che Mosca potrebbe rappresentare per le ex repubbliche sovietiche, il titolare del dicastero della Difesa britannico ha aggiunto come, quando e perché la Nato dovrebbe prepararsi al rischio di un’aggressione della Russia ai Paesi Baltici «in qualsiasi forma» si manifesti. La preoccupazione di Londra, ha spiegato Fallon, è che la Russia «possa fare pressione sui paesi Baltici», membri della Nato, per mettere alla prova l‘Alleanza Atlantica. Ormai non siamo più in una situazione di «guerra fredda», ha aggiunto Fallon, «e quando ci sono carri armati che attraversano il confine dell’Ucraina, i jet che attraversano la Manica e i sottomarini nel Mar del Nord, la guerra è già abbastanza calda».

La replica russa: «Reagiremo»

Un incidente diplomatico che aumenta di portata via via che passano le ore, e che dal Cremlino hanno commentato sottolineando come l’sos lanciato da Londra vada «al di là dell’etica diplomatica»: Di più: attraverso le parole di Aleksandr Lukashevich, portavoce del ministero degli Esteri russo, le dichiarazioni del ministro Fallon secondo cui Mosca sarebbe «un pericolo reale e attuale» per i Paesi Baltici» giustificano una replica circostanziata e altrettanto sferzante: «Penso che troveremo il modo di reagire alle dichiarazioni fatte dal signor ministro», ha aggiunto infatti il portavoce russo, non tralasciando poi di associare «questa definizione assolutamente intollerabile» a un precedente americano: Lukashevich, infatti, ha sottolineato a tal proposito come le dichiarazioni del ministro della Difesa britannico abbiano «evocato in un certo senso l’intervento fatto lo scorso anno dal presidente Usa Barack Obama, il quale aveva indicato la Russia fra le tre principali sfide al suo Paese».

I precedenti

S’impenna, insomma, l’iperbole polemica tra Gran Bretagna e Russia, anche se ultimamente la curva della tensione sui rapporti tra i due Paesi non ha in realtà mai accennato a calare. Anzi. Una frizione che si è incrementata ancora mercoledì sera quando, citando il Ministero della Difesa, la Bbc ha dato l’annuncio dei due jet britannici intercettati e affiancati da due caccia russi a largo delle coste della Cornovaglia. Specificando poi – ma non a detrimento della teoria delle incomprensioni in corso tra i due Paesi – che i due velivoli del Cremlino intercettati da jet della Raf erano bombardieri “Bear”, ma che «non hanno sorvolato lo spazio aereo britannico», bensì «un’area di interesse del Regno Unito», a largo della Cornovaglia. Un episodio simile a quanto già accaduto recentemente, a fine gennaio, quando caccia della Raf avevano intercettato due bombardieri russi al largo di Bournemouth, nell’Inghilterra meridionale: motivo per cui era stato convocato che i chiarimenti dovuti l’ambasciatore russo a Londra.

 

 

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