Intesa difficile Grecia-Ue, ma Atene alza la voce: il problema è politico

9 Feb 2015 14:43 - di Redazione
Tsipras insieme con Shultz

«La Commissione Ue resta in contatto molto stretto con tutti i suoi partner e questo con lo scopo di ottenere un accordo a beneficio sia della Grecia che dell’Europa». Così il portavoce della Commissione Margaritis Schinas, ricordando che questo dovrà essere accordato a 19. Per questo, ha aggiunto, «Bruxelles in questo momento fa tutti i suoi sforzi a livello tecnico per preparare la riunione dell’Eurogruppo di mercoledì 11». C’è una finestra di opportunità sino al 16 febbraio per trovare un’intesa, hanno detto fonti Ue, ricordando che, dopo l’Eurogruppo di mercoledì, ci sarà ancora il vertice Ue di giovedì e poi l’Eurogruppo regolare già fissato per il 16. «Più si arriva invece vicino al 28, quando scade il programma di assistenza alla Grecia, più aumenterà il nervosismo, quindi – hanno sottolineato le fonti – c’è in questo momento una costellazione di opportunità che non bisogna mancare».

Bruxelles si irrigidisce su Atene

La posizione di Bruxelles sulle richieste di Atene però non cambia: «L’Ue rispetterà la Grecia nella misura in cui la Grecia rispetterà l’Ue», aveva affermato negli scorsi giorni il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Intanto il presidente dell’Euro Working Group, Thomas Wiser, e il capo del gruppo di controllo della Commissione europea, Declan Costello, sono partiti da Atene, dopo aver incontrato il ministro delle Finanze Yannis Varoufakis con il quale, secondo i media, hanno discusso questioni che riguardano la riunione dell’Eurogruppo di mercoledì prossimo. Ma comunque «c’è la possibilità di un compromesso fra Grecia e i partner Ue all’Eurogruppo di mercoledì. A dirlo è il ministro francese Michel Sapin. «Credo ci sia flessibilità per trovare una soluzione di breve termine» che dia alla Grecia la possibilità di finanziarsi mentre si lavora a un programma di lungo termine, dice al G20. Nel compromesso «le parole saranno importanti»,osserva sull’ipotesi che la soluzione sia per un finanziamento ponte, come chiede Atene,o l’estensione dell’attuale programma come vorrebbero i creditori.

L’Osce: la Grecia non uscirà dall’euro…

Ottimista il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, che non crede alla possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro, che non risolverebbe i problemi fondamentali dell’Europa e della Grecia. «Non mi sembra ci sia la possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro, e farò tutto il possibile per evitarla». Gurrìa ha aggiunto che tutti vogliono che «la Grecia rimanga nell’Unione europea, tutti vogliono che Atene prosperi e che esca dai suoi problemi di breve termine». Ma Atene non rinuncia a far sentire la propria voce in ambito Ue: «Serve una visione per l’Europa perché la Ue non può essere solo sanzioni e memorandum ma deve essere anche democrazia e diritti umani». Così il ministro degli Esteri greco, Nikos Kotzias (esponente di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras ad Atene), ha esordito al suo arrivo al consiglio Esteri Ue a Bruxelles. Domenica sera il premier greco nel suo discorso programmatico al parlamento di Atene aveva detto che «la Grecia vuole pagare il suo debito ma vuole raggiungere un’intesa comune con i partner per l’interesse di tutti: il problema del debito greco non è economico ma politico»…

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