Difesa, si insedia il generale Graziano: «Terrorismo prima minaccia»

28 Feb 2015 14:25 - di Carlo Marini

Le forze armate italiane «sono pronte a rispondere con efficienza ed efficacia» alle «minacce odierne» caratterizzate anche «dall’uso indiscriminato della violenza». Lo ha detto il nuovo capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, nel suo intervento di insediamento davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il generale Graziano ha sottolineato la «crescente esigenza di incrementare le collaborazioni multinazionali in tema di difesa e di perseguire l’integrazione dei sistemi di sicurezza comuni, in particolare europei, al fine di affrontare in modo efficace le crescenti, delicate e complesse sfide che si profilano all’orizzonte». «Del resto – ha proseguito il nuovo capo di Stato maggiore della Difesa – le minacce odierne vanno assumendo caratteristiche di estrema flessibilità, indiscriminato uso della violenza e rapidità di espansione, mutando nelle forme e rendendo non solo ancora più a rischio tradizionali aree di crisi e popolazioni inerti, ma portando il pericolo del radicalismo e del terrorismo all’interno dei nostri confini». Secondo il generale Graziano, «si tratta di sfide complesse che richiedono certamente una risposta globale con tutti gli strumenti disponibili e nel cui ambito le forze armate italiane, cresciute nel tempo in termini di capacità operativa e di integrazione interforze, sono pronte a rispondere con efficienza ed efficacia in aderenza alle decisioni politiche che saranno assunte». La stabilità internazionale, ha ribadito Graziano, è «direttamente e intimamente legata anche alla sicurezza interna dove la Difesa gioca un ruolo decisivo».

Difesa, attenzione alla Libia

In merito all’avvicinamento delle navi della Marina alla Libia, come riportato oggi da organi di stampa, Graziano ha risposto che «l’esercitazione Mare Aperto viene ripetuta nel tempo. Evidentemente le esercitazioni, le attività addestrative svolgono anche il ruolo di dissuasione». «Le altre attività di sorveglianza e protezione sono sempre in atto – ha aggiunto – quindi vi è la prontezza e la preparazione ad eseguire le direttive politiche e a garantire la sicurezza».

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