L’Istat: persi 73 miliardi di Pil in 3 anni. Ecco il costo dell’«effetto Monti»
E con quello che ha chiuso il 2014 assommano a ben 14 i trimestri senza crescita per l’economia italiana. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, il pil continua a non crescere nel nostro Paese dal secondo trimestre 2011. Tuttavia, la variazione nulla dell’ultima parte dell’anno appena trascorso fa segnare un arresto della caduta registrata nei due trimestri precedenti (-0,2 per cento tra aprile e giugno e -0,1 tra luglio e settembre). La variazione acquisita del Pil italiano per il 2015, in pratica “l’eredità” lasciata dal 2014, è pari a -0,1%.
Per l’Istat «recessione finita»
Alla luce di queste ultume rilevazioni del nostro istituto di statistica, si può ora sostenere che i due trimestri di calo del pil indicavano per il nostro Paese una recessione tecnica. Crescita zero per l’economia italiana anche nel quarto trimestre 2014, quindi. Secondo le prime stime Istat, tra ottobre e dicembre il Pil è rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti. Nel dettaglio, rispetto al quarto trimestre 2013, la ricchezza complessivamente prodotta nel nostro Paese è scesa dello 0,3 per cento.
Dai 1615 miliardi del 2011 ai 1542 del 2014
In valori assoluti il Pil italiano è leggermente diminuito nell’ultima parte del 2014. Tuttavia, per effetto degli arrotondamenti, assolutamente usuali per qualsiasi statistica, la variazione rispetto al terzo trimestre è stata – secondo i calcoli Istat – nulla. La caduta si è così arrestata, come già nel primo trimestre dello scorso anno, ma comunque manca ancora un’inversione di tendenza. L’Italia non cresce di fatto da 3 anni e mezzo, con una perdita in valore di circa 73 miliardi di euro. Dagli oltre 1.615 miliardi del 2011 si è infatti passati a 1.542 miliardi nel 2014.