Il caso delle mucche “naziste” del Devon: l’allevatore ne macella sette

7 Gen 2015 10:57 - di Fortunata Cerri

Le mucche naziste del Devon sono state macellate dopo che avevano tentato di uccidere i loro allevatori. Finisce così miseramente l’ambizione dell’allevatore britannico Derek Gow di riportare in “vita” la cosiddetta razza “Heck” creata da due zoologi della Germania hitleriana che sognavano di far rinascere gli animali selvatici protagonisti della mitologia ariana.

I giornali inglesi

La storia raccontata dai giornali inglesi ha fatto il giro del mondo in poche ore. Gow è stato costretto ad abbattere sette dei tredici suoi esemplari perché erano molto aggressivi. Le mucche dalle lunghe corna arcuate e dall’ispido manto color ruggine, devono la loro esistenza ai fratelli Lutz e Heinz Heck, che all’epoca del Terzo Reich setacciarono l’Europa alla ricerca delle razze bovine più primitive e le incrociarono tra loro nella speranza di ottenere il loro comune antenato: l’uro, il cui ultimo esemplare morì in una foresta polacca nel 1627 (il suo cranio venne in seguito sottratto dall’esercito svedese durante l’invasione svedese della Polonia 1655–1660 ed è ora proprietà del Livrustkammaren di Stoccolma). Il programma Hecks  realizzato negli zoo di Berlino e Monaco di Baviera ebbe molto successo tanto che i nuovi uro furono utilizzati come materiale di propaganda durante la seconda guerra mondiale. Dopo il 1945 i bovini furono in gran parte distrutti. Tuttavia alcuni esemplari sono sopravvissuti e nel 2009 tredici mucche sono state importate dal Belgio e sono finite nella fattoria di mister Gow. Ma il progetto non ha funzionato e a causa della loro aggressività, l’allevatore è stato costretto a sopprimere una parte consistente del suo bestiame. «I tedeschi – ha poi raccontato l’allevatore – per creare questo animale hanno usato il bestiame di combattimento spagnolo perché volevano che la nuova specie fosse feroce e aggressiva».

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