Rivoluzionari grillini: candidano Prodi e Bersani al Quirinale

28 Gen 2015 18:17 - di Eleonora Guerra

Non brillano esattamente per carica rivoluzionaria le dieci proposte che il Movimento 5 stelle sottoporrà alla rete per scegliere il candidato al Quirinale. I nomi usciti dall’assemblea in streaming e proposti in rigoroso ordine alfabetico sono: Pierluigi Bersani, Raffaele Cantone, Lorenza Carlassare, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Romano Prodi, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky.

Ci sono anche Prodi e Bersani

Una carica di magistrati e giuristi, dunque, in cui fanno eccezione solo il senatore ex Idv e presidente dell’Adusbef Lannutti e lo storico Settis, oltre, naturalmente, ai due notabili del Pd. Il nome di Pierluigi Bersani è stato fatto dal fedelissimo Alessandro Di Battista, quello di Prodi è stato accolto – è la giustificazione proposta dal movimento – «perché riteniamo di dover onorare l’impegno preso con i parlamentari del Pd attraverso l’e-mail inviatagli». Solo «4 o 5 si sono degnati di rispondere», ma tanto è bastato perché il professore entrasse nella rosa dei candidati ufficiali, nonostante l’assemblea Cinquestelle l’abbia accolto con un coro di no.

Candidature contro il Nazareno

La candidatura di Prodi, con quella di Bersani, è l’unica che potrebbe avere un autentico senso politico, mettendo in difficoltà il Pd e, quindi, il patto del Nazareno. Forza Italia, attraverso Micaela Biancofiore, ha invitato Renzi a rispettare «il patto di un presidente super partes», altrimenti «la cosa più intelligente per noi sarebbe votare Bersani». Quanto a Prodi, basta ricordare che il suo nome è stato proposto direttamente delle file del Pd e che è notoriamente sgraditissimo a Renzi. Insomma, tutto porta a far pensare che la preparazione delle quirinarie, benché in streaming, si stia risolvendo con uno di quei “giochetti di palazzo” tanto vituperati dal M5s. Resta solo da capire quale sarà l’esito del voto web e se Grillo lo rispetterà o se, come già avvenuto in passato, per esempio con le consultazioni di Renzi, mostrerà di aver preso atto per poi comportarsi come aveva programmato fin dall’inizio.

 

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