Nuove minacce dell’Isis contro Roma. Il prefetto: «Dateci 500 uomini in più»

16 Gen 2015 10:22 - di Livia De Santis

Roma nel mirino dell’Isis. Sono molti gli avvertimenti minacciosi per l’Italia comparsi sul web all’indomani delle azioni in Francia dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly, alcuni dei quali esaminati con particolare attenzione dagli 007. Ma tra i tanti messaggi finalizzati  a fare proselitismo e propaganda online, c’è un post in cui viene raffigurato un uomo incappucciato che sovrasta il Colosseo con la scritta: «Domani il Corano a Roma come a Parigi». Lo rende noto il sito Wikilao, che è in possesso del fotomontaggio, sulla cui provenienza sono in corso accertamenti. Secondo Wikilao, le indagini già compiute dall’intelligence hanno stabilito che il messaggio è stato postato su un social network islamista da un supporter dell’Isis «senza effettive e immediate capacità operative. Ciò non toglie – si legge nel sito – che la cosa abbia messo in apprensione le autorità preposte alla sicurezza del Paese».

Il prefetto Pecoraro: «Servono 500 uomini in più»

L’attenzione è altissima su diversi fronti. Non è un caso che il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro abbia chiesto 500 uomini in più per garantire la sicurezza sulla Capitale, anche in vista della prossima elezione del nuovo presidente della Repubblica, che richiederà agli apparati di sicurezza un ulteriore sforzo. «È stata fatta un’attività preventiva di vigilanza e siamo fiduciosi, perché non ci sono segnali specifici» ha sottolineato Pecoraro, ma «è un momento straordinario» per l’allerta terrorismo e l’Italia «è un paese occidentale e per questo a rischio». Dunque «è importante che il sistema di prevenzione funzioni».

Il dossier del Viminale

L’Espresso nel nuovo numero in edicola scrive di un dossier del Viminale contenente le schede di quasi 800 persone: donne e uomini che hanno o hanno avuto in qualche modo a che fare con l’Italia, di cui si conosce identità, storie e, in alcuni casi, anche gli obiettivi che vorrebbero colpire. Il documento più inquietante è un’informativa dell’Aise del 16 luglio del 2014: si parla di una cellula di cinque combattenti dell’Isis, europei di origine tunisina e canadese, che hanno lasciato la Siria per raggiungere il nostro paese con un obiettivo, il Vaticano. I servizi ne avrebbero identificati quattro e hanno seguito le loro tracce fino allo scorso 15 luglio, quando i terroristi avrebbero deciso di imbarcarsi su una motonave con a bordo 400 clandestini, diretta verso il nostro paese. Una volta arrivati in Italia, i cinque avrebbero potuto muoversi liberamente grazie a passaporti norvegesi.

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