Marine Le Pen: basta ipocrisie, è una strage firmata dall’Islam radicale

7 Gen 2015 20:13 - di Roberto Frulli

«Bisogna dire basta all’ipocrisia e chiamare le cose con il loro nome: è una strage perpetrata dall’integralismo islamico». Non usa mezze parole Marine Le Pen per prendere posizione con grande coraggio contro la strage di Charlie Hebdo, da lei definita un attentato «prevedibile». La leader del Front National condanna con decisione «l’odioso attentato» che ha colpito la redazione e i giornalisti del quotidiano satirico e, su un video diffuso dal sito web del partito, esorta tutti i francesi a schierarsi per «la difesa della libertà di stampa».
«E’ mia responsabilità dire che la paura deve essere superata», sottolinea la battagliera presidente della destra francese augurandosi che l’attentato sia di stimolo affinché la gente dica ciò che realmente pensa rispetto al fondamentalismo islamico. «Basta tacere – dice la Le Pen – vi è un attacco terroristico, in nome dell’Islam radicale, che dovrebbe, piuttosto, invitarci a dire quello che pensiamo contro il fondamentalismo islamico, non tacere. Trovate il coraggio di dire ciò che è successo, non abbiate paura di dirlo».

«Chi finanzia questi assassini? Chi li protegge?»

«Il tempo dell’ipocrisia è finito – rincara la dose Marine Le Pen invitando i francesi a reagire di fronte a un trepidante Hollande – Il rifiuto assoluto del fondamentalismo islamico deve essere proclamato con forza da chi ci scippa la vita e la libertà, che sono i valori più preziosi. Ed è necessario fare tutto il possibile per evitare il ripetersi di questo tipo di attacchi».
«Perché siamo arrivati a questo? Qual’è stato il percorso di questi assassini? Quanto sono veramente sviluppati i canali dell’Islam radicale nel nostro Paese? Chi li finanzia? Quali Paesi li sostengono? – si chi e chiede al popolo francese la figlia di Jean Marie Le Pen –  ci sono molte legittime domande da porsi. E queste devono poter essere poste senza incontrare alcun ostacolo. A queste domande devono essere date risposte chiare e oneste», esorta l’eurodeputata del Front National che ritiene debba essere previsto «un sistema per proteggere il nostro paese e il nostro popolo: è un diritto per tutti i cittadini ed è, soprattutto, il dovere di tutte le forze politiche».
«Siamo affranti, sotto shock. E’ un’aggressione storica contro la Francia», reagisce Florian Philippot, il numero due del Front National di Marine Le Pen, ricordando le «crescenti minacce che mettono in pericolo la nostra vita e le nostre libertà».

La Santanché: «non credo più all’Islam moderato»

In Italia reagisce in manier altrettanto netta un’altra donna, Daniela Santanché che è andata a dare personalmente la sua solidarietà al consolato francese a Milano: «Voglio l’elenco dei politici e degli amministratori che ancora hanno il coraggio di prevedere stanziamenti economici e permessi per costruire moschee. Tolleranza zero. Prima regole certe: registro degli imam e censimento delle moschee e dei luoghi di culto, sermoni in italiano e trasparenza sui bilanci. Io non credo più all’islam moderato. Sono pronta a cambiare idea quando vedrò che ci mettono la faccia e insieme a noi combattono per i valori della libertà. Oggi è peggio dell’11 settembre perché hanno ucciso le opinioni. Le opinioni si discutono ma non si ammazzano. Oggi hanno voluto ammazzare i simboli dell’informazione e dei servitori dello Stato».

I distinguo pelosi della Boldrini fanno infuriare Storace

Due posizioni, quella della Santanché, così come quella di Marine Le Pen, che mettono in evidenza tutte le contraddizioni e gli equilibrismi dialettici di un’altra donna, la presidente della Camera, Laura Boldrini. «E’ importante – sostiene la deputata di Sel  – che, pur di fronte ad una strage di queste proporzioni, teniamo sempre ferma la distinzione tra i terroristi assassini che sporcano il nome dell’Islam e la grandissima maggioranza di musulmani che professa in modo pacifico la propria religione, in Francia come in Italia come in tutta Europa. Ai terroristi che vogliono imbarbarire anche la società europea – e che vanno individuati e colpiti con la massima durezza – non bisogna fare il regalo di confondere ciò che è profondamente diverso».
«La Boldrini poteva risparmiarsi l’oltraggio alle vittime della strage. Intollerabile fanatismo, non esiste terrorismo cristiano. Basta!», le replica a stretto giro di posta Francesco Storace.
«Una parte consistente dell’Islam appoggia le idee di questi terroristi. Una frangia molto consistente dell’Islam ha dichiarato guerra al mondo cristiano e all’Occidente. L’Islam moderato, se c’è, si faccia sentire e scomunichi coloro che predicano questa violenza», dice La Russa.

L’assistente sociale buonista: dobbiamo essere tolleranti…

Ma la vera chicca è la dichiarazione di Silvana Mordeglia, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali. Che, pur di finire sui giornali, si lancia in teorizzazioni buoniste veramente fuoriluogo: «Questa società sarà tanto forte e salda quanto maggiore sarà la sua capacità di non confondere l’Islam e la tradizione millenaria di questa religione con la furia barbara e sanguinaria del terrorismo che oggi si è abbattuto su Parigi. Sta a noi, dunque, proseguire nella strada della tolleranza, della valorizzazione delle differenze e dell’integrazione». Chiacchiere al vento che oggi si dimostrano drammaticamente inattuali. E, soprattutto, inutili.

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