Invece dei marò l’India ci manda mille tonnellate di amianto

13 Gen 2015 10:06 - di Redazione

«Nonostante i divieti vigenti dal 1992, l’Italia ha importato nel 2012 ingenti quantità di amianto dall’India, talmente tanto (1.040 tonnellate) da risultare il suo maggiore importatore. A confermarlo – scrive lultimaribattuta.it – è il bollettino ufficiale pubblicato dal governo indiano, in particolare dall’ufficio centrale del ministero delle Risorse minerarie dal titolo: Indian Minerals Yearbooks 2012 – Asbestos – Final ReleaseLo conferma anche l’Agenzia delle Dogane, interpellata dalla Procura. «La scoperta è sorprendente e allo stesso tempo inquietante» sottolinea Raffaele Guariniello che da anni combatte nelle aule di tribunali per dare giustizia ai morti causati da questo materiale. La cosa che più sconcerta è che la legge 257 del 27 marzo 1992 vieta «l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione di amianto di prodotti di o contenenti amianto». Allora com’è possibile che l’India lo abbia esportato nel nostro Paese (addirittura fino al 2014)? Le oltre mille tonnellate del materiale killer sarebbero finite un alcune imprese italiane, una decina in tutto, e impiegate per la produzione di lastre di fibrocemento, pannelli, guarnizioni per freni e frizioni di autoveicoli. Guariniello ha incaricato la polizia giudiziaria di fare i dovuti accertamenti e ricostruire i flussi dall’India all’Italia, verificando chi ha dato e perché le eventuali autorizzazioni. Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato».

Il 14 la decisione di Latorre

Intanto, come è noto, la Corte Suprema indiana ha rinviato al 14 gennaio la decisione se accettare o meno la richiesta di proroga del permesso che ha consentito a Massimiliano Latorre di rientrare in Italia per motivi di salute. Il marò è stato dimesso giovedì scorso dal Policlinico San Donato di Milano, dove è stato operato il 5 gennaio per un’anomalia cardiaca (che potrebbe essere una delle cause dell’ictus che lo ha colpito in India alla fine di agosto). A Nuova Delhi è rimasto Salvatore Girone, considerato dall’India «unica garanzia per il ritorno di Latorre». Motivo per cui al secondo marò, “recluso” nell’ambasciata italiana in attesa di processo, è stata negata a dicembre una licenza natalizia per poter passare le feste a casa.

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